Nube tossica da Airola a Napoli, l'Ordine dei Biologi scrive ai sindaci: «Allerta massima per la salute»

Nube tossica da Airola a Napoli, l'Ordine dei Biologi scrive ai sindaci: «Allerta massima per la salute»
di Ettore Mautone
Mercoledì 13 Ottobre 2021, 23:29 - Ultimo agg. 14 Ottobre, 12:04
4 Minuti di Lettura

La nube tossica che si è sprigionata dal'incendio che ha devastato il deposito di materiale plastico della ditta Sapa ad Arpaia, nel Beneventano al confine con la provincia di Caserta, e che sfruttando i venti si è estesa nel raggio di alcuni chilometri verso il nolano e da qui fino a Napoli, «rappresenta un grave pericolo per la popolazione». A sostenerlo è il presidente dell'Ordine nazionale dei Biologi Vincenzo D'Anna che in serata ha scritto a tutti i sindaci dei Comuni della Valle Caudina ricadenti in un territorio di 10 km da Arpaia.

«La nube - scrive D'Anna - è altamente tossica nell’immediato e nociva (tossicità da accumulo nel tempo) per le popolazioni del circondario». L'invito ai sindaci è a coordinare le azioni di tutela della popolazione per coinvolgere le Prefetture di Caserta e Benevento, la Regione e le due Province, l’Agenzia Regionale per l’Ambiente (Arpa), il Nucleo operativo dei Carabinieri (Noe) e Le Università di Caserta e Benevento, i Rettori e i Dipartimenti di Tossicologia ambientale, l’Istituto Zooprofilattico ed la Facoltà di Agraria di Portici. 

«La nube - dice ancora D'Anna che risiede in provincia di Caserta e che ha visto di persona oscurarsi il cielo nel tardo pomeriggio di oggi - rilascerà verosimilmente materiale di ricaduta sui terreni e le culture agricole circostanti, gli allevamenti animali e quelli da pascolo. Milioni di micro particelle di plastica, diossine, polveri sottili, prodotti di degradazione chimica e metalli pesanti si spargeranno lungo il percorso della nube. Sostanze che - suggerisce D'Anna - vanno ricercate ed identificate da equipe di esperti nei vari rami ambientali interessati. L’assunzione per via Alimentare, acqua, suolo e aerosol, sono cancerogene nel medio lungo termine, modificando epigeneticamente l’espressione dei geni e del metabolismo cellulare. Chiudete le scuole - aggiunge - lavate con acqua e solventi le strade e le piazze.

Monitorare per i prossimi sei mesi le derrate alimentari presso i mercati, chiedete l’intervento dei Ministeri della Salute e dell’Ambiente. Avvisate la popolazione. Per quanto  mi riguarda metterò a disposizione delle pubbliche amministrazioni equipe di biologi esperti nel ramo per ogni utile consiglio e suggerimento, comunicando ufficialmente i recapiti dell’Ordine dei Biologi». 

«Dobbiamo augurarci che i venti portino lontano da Napoli la nube tossica che può indurre effetti proinfiammatori soprattutto negli iperreattivi (allergici, asmatici, bronchitici) - ha aggiunto Gennaro D'Amato, allergologo e pneumologo, ex primario del Cardarelli motore del sito e della pagina facebook Respiro Italia - sarebbe prudente non uscire e comunque tenere le mascherine». 

Video

Nel frattempo Loredana Baldi, direttore dell'Orse, Osservatorio regionale sulla sicurezza alimentare, in serata ha allertato Antonio Limone, direttore generale dell’Istituto zooprofilattico sperimentale del Mezzogiorno. «Lavoreremo con l’Orsa - spiega Limone - e andremo a verificare nei tempi scientificamente corretti quanto di questo contaminante è entrato nella filiera alimentare, verificando le produzioni di cibo delle aree interessate e dunque tutti gli allevamenti zootecnici e agricoli. Andremo poi a verificare quello che troveremo nel lette. Non lo possiamo fare subito in quanto non troveremmo nulla, lo si deve fare calibrando i tempi giusti e centrando il contaminante dove c’è, soprattutto nelle produzioni. Andremo pertanto a fare un censimento negli allevamenti di quel territorio».

Il sistema di tracciamento dei fumi dell'aria effettuato dall'Istituto zooprofilattico sperimentale di Portici, che tiene conto dei venti e delle correnti in atmosfera, si chiama "Smoke traces" ed è certificato dall'Enea e consente di seguire la dispersione dei tossici nell'ambiente e seguono il flusso della ventilazione e dell'andamento del movimento dell'aria studiata anche con questo meccanismo orientamento e dispersione dei tossici e poi la verifica del riflesso sulle produzioni. 

 

«Sistematicamente facciamo questo lavoro di monitoraggio - continua Limone - e quando c'è un'emergenza se non ce lo segnalano i sindaci lavoriamo su allerta diretto dei vigili del fuoco». Un sistema dunque già in piedi e immediatamente operativo in tutte le zone martoriate di Terra dei fuochi e inquinamento questo caso dirottato sui controlli delle ricadute della nube che si avranno a partire dai prossimi giorni. Un meccanismo di protezione e di tutele di tutte le filiere alimentari, agricole, zootecniche, bovine, ovine e suine e anche tutte le altre attività di produzione di cibo che insistono nelle zone che ora saranno poste sotto stretto monitoraggio in quell'area come nelle altre quando avvengono fenomeni simili.