Operazione Terra dei fuochi tra Napoli e provincia: polizia locale ed Esercito per combattere i roghi

L'operazione agenti e militari in azione (Foto polizia municipale di Napoli)
L'operazione agenti e militari in azione (Foto polizia municipale di Napoli)
di Gennaro Pelliccia
Sabato 16 Febbraio 2019, 10:30
4 Minuti di Lettura
Una vasta operazione di controllo congiunto e intercomunale delle Polizie locali e dell’Esercito ha portato, in tre giorni, ad identificare complessivamante 37 persone, sanzionarne 12 e denunciarne sei. Mentre sono scattati sette sequestri per violazioni ambientali, tra discariche abusive e aziende.
 
È la prima attuazione dell’accordo del 22 gennaio scorso, promosso dall’incaricato del Ministro dell’Interno, prefetto Gerlando Iorio, grazie al quale la città di Napoli e i Comuni limitrofi possono impiegare le forze di polizie locali, congiuntamente e ultraterritorialmente, in attività di controllo per il contrasto del fenomeno dell’abbandono e dei roghi di rifiuti.

Il tavolo operativo, coordinato dal capitano Enrico del Gaudio - designato dal comandante della polizia locale di Napoli, generale Ciro Esposito – e composto dai comandanti delle polizie municipali dei 12 Comuni interessati, ha definito le modalità di intervento ed il calendario delle operazioni congiunte.

I primi territori coinvolti sono stati quelli dei comuni di Arzano, Melito di Napoli, Mugnano di Napoli, Quarto e il servizio congiunto, in raccordo con il raggruppamento Campania dell’Esercito, è stato svolto dalle polizie locali degli stessi enti, unitamente agli agenti della polizia municipale di Pozzuoli, di Casoria, di Casandrino e della tutela ambientale della Polizia municipale di Napoli.

In particolare, nel territorio di Mugnano di Napoli gli agenti hanno controllato le zone maggiormente esposte all’abbandono dei rifiuti, individuando e sottoponendo a sequestro una vasta area, circa duemila metri quadrati, nella quale erano stati abbandonati rifiuti speciali di diversa natura, macerie di demolizione, pneumatici fuori uso e amianto, ma anche parti di veicoli, presumibilmente oggetto di furto, sezionati per il successivo illecito utilizzo delle parti meccaniche. La polizia municipale di Mugnano e i tecnici del comune hanno messo in sicurezza i siti e rimosso i rifiuti pericolosi ristabilendo le condizioni di decoro dell’area.

Sul territorio di Arzano, invece, sulla linea di confine con il comune di Napoli sono stati effettuati quattro sequestri: due aziende, un autolavaggio per mezzi pesanti, autotreni e bilici e un grande laboratorio di demolizione e riparazione di elettrodomestici.

Nel dettaglio, presso l’autolavaggio - che occupa una superficie di circa 4mila metri quadri scoperti, munito di tre piste da 15 metri per il lavaggio e anche l’ingrassaggio del fondo dei mezzi pesanti - lavoravano, al momento dell’ispezione, tre persone, impegnate a ripulire i grassi dal fondo di altrettanti autocarri. Assenti i formulari e il registro per lo smaltimento dei rifiuti speciali (liquidi e fanghi) derivanti dal processo di lavaggio (i documenti di smaltimento risalivano al 2017). L’attività era priva anche dei documenti di gestione degli altri rifiuti presenti (composti di plastiche, olio minerale esausto). In mancanza della documentazione relativa al circuito di gestione dei reflui industriali prodotti, gli uomini del reparto ambientale della municipale di Napoli, unitamente agli agenti di Arzano, Casoria e Casandrino, hanno accertato l’immissione illecita del refluo industriale (liquidi e fanghi), oltre alla gestione illecita dei rifiuti speciali. Sono stati apposti i sigilli alle tre porte carraie di accesso all’area aziendale che potrà riprendere le attività quando avrà provveduto ad eliminare l’immissione illecita. E’ stata anche verificata la presenza di un contatore di elettricità manomesso.
 
Durante il controllo di altre quattro ditte presenti nell’isolato sono stati scoperti strumenti di lavorazione e, in particolare, un riparatore e demolitore di componenti elettromeccanici, elettrodomestici e simili, adoperati senza autorizzazione  sanitaria e ambientale, nonché senza i contratti di recupero e smaltimento dei materiali e dei rifiuti.
 
Anche un capannone di circa duecento metri quadrati, contenente migliaia di parti di Raee (rifiuti di elettrodomestici), è stato sequestrato e i responsabili denunciati per irregolarità edilizia e il furto di energia elettrica, nonché per la gestione illecita dei rifiuti speciali e pericolosi derivanti dal processo di demolizione, riparazione, recupero e riutilizzo dei materiali.

Sono state sequestrate inoltre due aree di discarica di rifiuti speciali e pericolosi costituite da scarti di lavorazioni di officine e di cantieri edili, ma anche da pneumatici e guaine bituminose, nonché di due carrozzerie, di notevoli dimensioni, che svolgevano l’attività completamente al nero: una di ottocento metri quadri a San Pietro a Patierno ed una a Secondigliano, in un capannone di circa 1.000 mq.

A Quarto sono stati individuati due nuovi siti di abbandono di rifiuti, uno di pneumatici fuori uso ed uno di lastre di amianto. Controllati anche venti trasportatori lungo le arterie sui confini comunali, uno dei quali sanzionato per violazioni in materia ambientale.

L’attività di controllo congiunto delle aree di confine dei comuni per la repressione dell’abbandono e dell’incenerimento dei rifiuti proseguirà, secondo il calendario condiviso con l’incaricato del ministro dell’Interno, anche con le polizie locali e nei territori degli altri comuni aderenti all’accordo: Casavatore, Cercola, San Giorgio a Cremano e Volla.
© RIPRODUZIONE RISERVATA