Ospedale del Mare, Verdoliva: «Né dolo, né esplosione. I pazienti sono al sicuro»

Ospedale del Mare, Verdoliva: «Né dolo, né esplosione. I pazienti sono al sicuro»
di Ettore Mautone
Sabato 9 Gennaio 2021, 09:06 - Ultimo agg. 11:15
5 Minuti di Lettura

Una voragine enorme, 2mila metri quadrati e 20 di profondità, che ha inghiottito tre auto di dipendenti del presidio. Non ci sono vittime ma poteva essere una strage. È giallo sulle cause. Il manager della Asl Ciro Verdoliva, ingegnere edile, già commissario per la realizzazione della struttura sanitaria di Napoli est, non ha certezze. «Sarà l'inchiesta a stabilirlo, bisognerà liberare l'area dai detriti». Le uniche cose sicure sono quelle da escludere: «Non è stata un'esplosione, nè un evento doloso, ci sarebbero detriti tutt'intorno all'area che invece è indenne e pulita».


Cos'è accaduto esattamente in quel parcheggio?
«Tra le 6.30 e le 6.45 di questa mattina (ieri nda) si è avvertito un forte boato all'interno dell'area sosta visitatori. Di fatto il boato è stato determinato da un'implosione che ha generato una voragine di circa 2 mila metri quadrati per una profondità di circa 20 metri».


Quali le cause dell'implosione?
«Al momento non c'è alcun elemento che induca a fare pensare a un atto doloso, nè a un'esplosione. I segni di eventi di questo tipo sarebbero sparsi in tutta l'area prospiciente il cratere che invece è pulito».

 


E allora come può accadere che centinaia di metri cubi di terreno sprofondino improvvisamente?
«Solo l'analisi approfondita dell'area potrà chiarire la dinamica.

Al momento è sequestrata dalla magistratura. Non ho potuto ispezionarla. Sono scesi i Vigili del fuoco con i verricelli ma per ora è difficile dare pareri».

Video


Si sarà fatto un'idea, lei è un ingegnere.
«Posso solo dire che al di fuori della voragine non ci sono detriti e quindi un'esplosione è da escludere perché avrebbe lanciato a una certa altezza materiale che sarebbe poi ricaduto al suolo. È invece avvenuto uno sprofondamento».


La voragine è enorme, cosa c'è lì sotto?
«In quel punto è presente una camera di controspinta realizzata per spingere le tubazioni al di sotto della linea ferrata nel 2007, quando furono fatti passare i sottoservizi tra il lotto 1 il lotto 2 dell'ospedale superando la linea ferrata senza fermarla e senza fare scavi. Sapevo di quella camera ma non l'avevo mai vista. Non ero ancora commissario, la mia nomina risale a maggio del 2009. Ora se ne apprezzano i pilastri».


La camera potrebbe essere sprofondata trascinando in basso il terreno sovrastante?
«Non posso dirlo, bisognerà approfondire l'analisi per capire. Piove e non si può lavorare. L'area è sotto sequestro e c'è un'indagine in corso».


Cosa significa esattamente camera di controspinta?
«È una soluzione tecnica di ingegneria per realizzare un punto fermo che consenta a martinetti idraulici di spingere i tubi nel sottosuolo evitando di costruire un tunnel».


Tecnicamente come vengono spinti i tubi?
«Si realizza la camera di cemento, si scava con una talpa il buco in cui far passare i tubi, e dei martinetti idraulici spingono questi ultimi».


Ma una camera è così grande da creare, anche con un cedimento, una voragine di queste proporzioni?
«Non sappiamo quale sia il nesso causa-effetto».


Quali ipotesi dunque sulle cause del crollo?
«Non posso esprimermi. È prematuro. Posso solo dire cosa vedo. Il solaio della camera è crollato insieme alla voragine ma non so quale sia la causa del crollo».


Il terreno pieno di acqua pesa molto di più: la pioggia può aver avuto un ruolo?
«Il terreno in quel punto è drenato, ci sono le caditoie. Bisognerà attendere le indagini e le perizie per capire realmente le cause di quell'evento».


Che danni sono stati prodotti?
«Sono intervenuti i Vigili del fuoco e le forze dell'ordine. Benché la voragine abbia inghiottito alcune auto non sono state coinvolte persone nè altre strutture. Per tutta la mattina è stata interrotta l'alimentazione elettrica dalla cabina principale ma il presidio ospedaliero è alimentato dai gruppi elettrogeni a gasolio che non hanno limiti e garantiscono la piena operatività dell'attività assistenziale. Alle 15,40 è stata ripristinata l'alimentazione elettrica per l'ospedale e per il Covid center».


Ci sono state evacuazioni di pazienti?
«L'edificio albergo dove c'erano 6 pazienti Covid asintomatici. Cinque sono tornati a casa e uno è stato accolto in un'altra struttura. Solo questo edificio resta senza alimentazione elettrica ma funziona su gruppo elettrogeno. È stato evacuato in attesa del ripristino delle forniture. Sono inoltre state posizionate delle torri faro con alimentazione a benzina».


E per la fornitura idrica?
«I tecnici di Abc stanno lavorando».


Lì sotto passano tubi del gas e degli impianti dell'ossigeno?
«No, né il gas né l'ossigeno. Ribadisco: posso solo escludere l'esplosione».


Il crollo del sottosuolo può provocarlo una infiltrazione d'acqua?
«Potrebbe».


A quanti metri di profondità era la camera di cemento?
«A quattro metri sotto il livello dell'asfalto ma il parcheggio non riceveva dall'alto direttamente acqua piovana. Il ruscellamento superficiale era convogliato nelle caditoie».


Quindi una perdita o cos'altro?
«Non posso dire cose che non so in questo momento».


Ma lei è un ingegnere.
«Da ingegnere devo capire. L'area dovrà essere liberata dai detriti, dalle auto, dal terreno e andranno analizzati i pezzi di cemento per capire cosa sia accaduto».


Potrebbe aver ceduto il terreno sotto la camera travolgendola oppure la camera è crollata causando la voragine?
«In questo momento fare ipotesi è prematuro: qualunque teoria potrebbe essere non valida».

© RIPRODUZIONE RISERVATA