Il suo nome in aula rafforzi la lotta al crimine e all'illegalità

Il suo nome in aula rafforzi la lotta al crimine e all'illegalità
di Paolo Siani
Venerdì 18 Marzo 2016, 11:02
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Pochi giorni fa Giancarlo con Ilaria Alpi, Pippo Fava, Walter Tobagi, Carlo Casalegno, è entrato nella sede nazionale dell'Ordine dei giornalisti a Roma. Lui che non ha fatto neanche in tempo a diventare giornalista. Era ancora un «abusivo». Oggi la sala del consiglio regionale prende il suo nome. Certo lui ne sarà contento, ormai il suo nome è ben radicato nella nostra città; pochi giorni fa in una scuola elementare bambini di quinta parlavano di lui come se lo conoscessero, sapevano tutto della sua vita e della sua morte.Sono trascorsi trenta anni e mezzo e ce ne sono voluti dieci per assicurare alla giustizia killer e mandanti, e io non posso non ricordare gli anni bui della solitudine, delle inchieste che nascevano e si arenavano dopo poco, delle delusioni.Ma siamo stati testardi, non ci siamo mai arresi, abbiamo sempre con decisione e fermezza chiesto giustizia. Abbiamo capito da subito che dovevamo parlare di lui ai giovani, andare nelle scuole, raccontare che Giancarlo voleva solo fare il giornalista, e scrivere le cose che vedeva. E l'incontro con i ragazzi è sempre stato un incontro straordinario, i giovani hanno sempre compreso che la camorra aveva ucciso un innocente, un giornalista bravo che aveva raccontato verità scomode. Forse sono stati i primi a capire e i loro sguardi, le loro emozioni, le loro domande mi hanno aiutato a andare avanti e a parlare di lui.

Oggi in tanti conoscono Giancarlo, e sanno la verità, oggi Giancarlo è un simbolo credibile, un modello per tanti ragazzi di Napoli e della Campania. E adesso anche la politica ha deciso di ricordarlo intitolandogli l'aula del consiglio regionale. Sono certo che non sarà un gesto formale, ma è sostanza e impegno politico in favore della legalità e per il ricordo di tutte le vittime innocenti della criminalità. Ricordare le vittime, raccontare le loro storie è per noi una priorità assoluta. Nessuna vittima innocente deve cadere nell'oblio ed essere dimenticata.I Greci avevano una divinità, Mnemosine (colei che ci fa ricordare), a protezione della memoria, senza memoria non c'è futuro. È evidente che intitolare l'aula dove si decidono le politiche dell'intera regione a Giancarlo é una scelta forte e coraggiosa che fa onore alle nostre forze politiche. Ai consiglieri regionali verrà consegnato il volume uscito a settembre scorso con gli scritti di Giancarlo, quelli che gli sono costati la vita, quelli in cui raccontava degli affari dei clan, ma anche della cattiva politica che con i clan faceva affari, come poi molti anni dopo hanno scoperto le forze dell'ordine e i magistrati.Leggere i suoi articoli, semplici, stringati, asciutti, coraggiosi significa tenere in vita Giancarlo e il suo esempio, non solo il suo ricordo. Grazie quindi alla Presidente D'Amelio e a tutti consiglieri, che al di là dello schieramento politico, e la lotta all'illegalità non può essere di una sola parte politica, hanno voluto pensare a Giancarlo e intitolandogli l'aula del consiglio rendere eterno il suo ricordo.Per me e per la mia famiglia, per i suoi amici, per tutti coloro che gli volevano bene e per i familiari delle vittime innocenti della criminalità questo è un giorno importante che segna davvero un punto a favore della legalità nella nostra regione, che ci fa sentire la politica più vicina a noi cittadini, e a coloro che ogni giorno, lontano dai riflettori, si battono per costruire qui al sud una società migliore.Per questo vi vogliamo ringraziare dal più profondo del nostro cuore e siamo certi che in cima ai vostri pensieri, al primo posto della vostra agenda politica ci sarà sempre la lotta all'illegalità. E siamo certi che in quest'aula, nell'aula Giancarlo Siani, penserete una politica in grado di produrre sviluppo, lavoro, cultura, penserete a programmi rivolti all'infanzia, perché è sui bambini che bisogna puntare per dare opportunità ai nostri giovani e fermare definitivamente la «guerra» che sta insanguinando le nostre strade e disperdendo una enorme fetta di capitale umano.

Oggi però noi vi vogliamo chiedere di più, chiediamo più attenzione per le famiglie che hanno subito una violenza, più forza e decisione nelle politiche di contrasto alla criminalità, chiediamo a tutta la politica uno scatto in avanti, perché non vogliamo contare altre vittime innocenti e perché i nostri ragazzi hanno il diritto di vivere in un paese civile, in una città normale. Infine poiché i gesti hanno un significato importante sarebbe bello che anche altre istituzioni seguissero l'esempio del Consiglio regionale della Campania e intitolassero le loro aule dove decidono le politiche per i cittadini ad altre vittime innocenti della criminalità.Sono tante, c'è solo l'imbarazzo della scelta.
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