Partorisce in strada a Napoli, mamma e bambino stanno bene: il piccolo battezzato Diego

Partorisce in strada a Napoli, mamma e bambino stanno bene: il piccolo battezzato Diego
di Valentino Di Giacomo
Mercoledì 20 Gennaio 2021, 10:05 - Ultimo agg. 10:20
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Una storia a lieto fine, ma tanta è stata la paura per due vite in pericolo: quella di una mamma e di un neonato. Solo l'immediato intervento di una volante della polizia ha scongiurato il peggio. Una 29enne marocchina ha ieri, verso mezzogiorno, partorito un bambino a Poggioreale all'interno dell'area Ex Nato, da anni diventata zona-rifugio per disperati, rom ed extracomunitari senza fissa dimora.

Un parto avvenuto tra sporcizia e degrado in un posto dove «gli ultimi» sono soliti rifugiarsi da tanti anni, in quell'area di proprietà comunale lasciata all'incuria e alla mercé di vagabondi, prostitute e spacciatori.

Sentendo le urla della donna, un clochard - un 45enne anche lui marocchino che risiede nella struttura abbandonata - ha preso il bambino e si è allontanato verso la strada in cerca di aiuto. Un cittadino, vedendo l'uomo con il bimbo tra le braccia, ha subito chiamato il 113 per chiedere soccorso.

Sul posto, in pochissimi minuti, è subito accorsa una volante della polizia del vicino commissariato di Poggioreale. Alla vista del clochard che teneva il bimbo avvolto in una coperta di fortuna dalle pessime condizioni igieniche, gli agenti non hanno perduto un attimo di più e, con grande coraggio senza attendere l'arrivo dell'autoambulanza, hanno di corsa portato il neonato all'ospedale Santobono. Il piccolo - che per ora gli stessi poliziotti hanno deciso di chiamare Diego, in onore di Maradona - è in discrete condizioni di salute e non corre pericolo di vita nonostante il suo arrivo al mondo in maniera così traumatica. Diego è da ieri sera nel reparto di Patologia neonatale del Santobono Pausilipon assistito dal personale medico del nosocomio.

Assicurato il bimbo alle cure dei dottori del Santobono, c'era però da capire dove si trovasse la madre del piccolo. A Poggioreale è quindi giunta un'altra pattuglia dell'Ufficio di Prevenzione territoriale della polizia che ha subito iniziato le ricerche. Un'opera complessa perché l'area abbandonata è immensa, con enormi zone dove vivono da anni gli extracomunitari che nel tempo hanno ricavato nella struttura rifugi e cunicoli. Dopo qualche minuto di ricerca gli agenti hanno trovato la donna adagiata su una brandina tra i rifiuti e in una pozza di sangue. Anche qui l'intervento dei poliziotti è stato provvidenziale perché sarebbe bastato qualche attimo di ritardo in più e la neo-mamma sarebbe potuta morire dissanguata. Con l'ausilio di un'autoambulanza la donna è stata portata all'ospedale «Villa Betania» di Ponticelli. Ha perso molto sangue e lo stato di stress è stato fortissimo, ma anche le sue condizioni non destano particolari preoccupazioni. 

 

La storia della giovane marocchina e del piccolo Diego ha quasi del miracoloso. Se di notte all'interno degli edifici abbandonati risiedono anche circa cento persone per volta, quei palazzoni degradati si svuotano al mattino con gli extracomunitari che vanno in cerca di qualche lavoro al cottimo e i clochard che vanno in giro a chiedere l'elemosina. Per fortuna, nonostante fosse ormai quasi mezzogiorno, uno dei clochard era rimasto nei paraggi dell'ex area Nato ed ha sentito le urla della donna nel rimbombo delle mura della grande struttura da 30mila metri quadri. Sono anni che i residenti denunciano lo stato di incuria di quell'area di proprietà comunale. Da tempo i vigili del fuoco accorrono spesso nell'ex Nato per sedare incendi di materiale tossico perché quella zona è diventata ormai a tutti gli effetti una discarica a cielo aperto. Numerosi, anche di recente, gli interventi delle forze dell'ordine per sedare risse, fare arresti per spaccio e sfruttamento della prostituzione. In quel degrado è nato il piccolo Diego. Ora bisognerà attendere l'intervento dei servizi sociali per capire se alla 29enne marocchina sarà consentito di abbracciare finalmente il suo figlioletto, ora salvo grazie al soccorso degli angeli in divisa.

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