Napoli, lettera di licenziamento sotto l'albero per sei lavoratori dell'Eav: «Via i furbetti del cartellino»

Napoli - Stazione Cumana di Montesanto
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di Eduardo Improta
Giovedì 28 Dicembre 2017, 14:25
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Per i cosiddetti furbetti, vale a dire per gli specialisti delle assenze al lavoro, sono tempi duri. «Firmare una lettera di licenziamento non è mai facile - dice Umberto De Gregorio, presidente dell’EAV, l’holding pubblica dei trasporti -  ti trema la mano e ti palpita il cuore. Ti chiamano in molti per farti ragionare e ripensare. Ed io ci penso e ripenso». Negli ultimi due mesi nell’azienda di trasporto regionale sono state recapitate ai lavoratori sei lettere di licenziamento.

In Eav è stata davvero fatta una rivoluzione nella gestione del personale. 12 dipendenti licenziati per assenteismo o abuso legge 104. I dirigenti ridotti da 23 a 15: gli ultimi tre licenziati per riorganizzazione interna. Abbiamo avuto un risparmio sul costo del lavoro dirigenti di circa 1,4 milioni.

«Credo che in nessuna società partecipata pubblica della Campania si fosse mai vista una cosa del genere – dice De Gregorio - non è tollerabile che chi risulta malato vada a giocare al pallone o vada in giro a fare la spesa. La stragrande maggioranza dei dipendenti Eav lavora con impegno ed abnegazione ed è per loro che non si può tollerare chi finge di lavorare. Ma il mio pensiero va a chi cerca un lavoro e non lo trova, agli esclusi, ai giovani che si accontentano di briciole. Il mio pensiero va a chi combatte giorno per giorno nei treni, nei bus, negli uffici, assumendo responsabilità e mettendoci la faccia. E allora il coraggio di firmare diventa un atto dovuto».

«Eav è una grande famiglia - ribadisce con orgoglio il presidente - in cammino fatta di gente che lavora. Questa grande famiglia di gente per bene va tutelata. Chi lavora va premiato. Chi finge di lavorare, chi inganna i colleghi e gli utenti non merita rispetto».

A difesa dei lavoratori è intervenuto Michele Gravano, del sindacato CGIL, che scrive in un post sui social «La mistica dell'efficientismo e vecchie e ritrite accuse di assenteismo ai lavoratori condite da buonismo e sensi di colpa! D'altra parte appartenendo a un partito che ha fatto delle eliminazioni delle tutele contro i licenziamenti che altro ci si poteva aspettare? Una cosa è eliminare inefficienze, pletore burocratiche, altra cosa è eccedere alla retorica che i lavoratori sono sfaticati e presentare come fiore allo occhiello i licenziamenti! Ogni caso e storia a se: anche per le espulsioni nel calcio ci vuole più di un fallo grave e volontario! È ' il segno dei tempi di manager della cosiddetta sinistra che hanno perso l'anima! Una cosa sono i doveri altra cosa è la deterrenza dei licenziamenti come strategia! C'è di che essere sbigottito!»
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