«Spesso per timore dell'inchiesta si condannano a morte gli alberi»

«Spesso per timore dell'inchiesta si condannano a morte gli alberi»
di Marisa La Penna
Giovedì 12 Febbraio 2015, 08:37 - Ultimo agg. 08:40
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Il timore di restare coinvolto in un procedimento penale - nel caso malaugurato di una ipotetica disgrazia per la caduta di un albero - induce sempre più spesso il tecnico a propendere per l’abbattimento piuttosto che per la cura della pianta. Se ne dice convinto il botanico Armando Mazzei, docente di Tecnica floricola e tra i massimi esperti del settore.

Professore, 34 piante da abbattere su 463. Una percentuale troppo alta di pini malati e pertanto da eliminare, non trova?

«Assolutamente sì. Ho la sensazione che si decida per l’abbattimento con una certa leggerezza. Dopo la tragedia di via Aniello Falcone evidentemente si è indotti ad essere drastici per scongiurare responsabilità in eventuali incidenti».

Ma in quali casi, allora, l’abbattimento è indispensabile?

«Per decidere l’abbattimento della pianta è necessario accertare o che essa non è ancorata bene nel terreno o che è irrimediabilemte malata. E pertanto incurabile. A tal proposito, però voglio precisare che anche in questi casi si può, anzi si deve, tentare di salvare l’albero».

In che modo?

«Talvolta ci sono delle malattie che un buon tecnico riesce a curare con un fitofarmaco appropriato. Bisogna, insomma provare».

E nel caso in cui la pianta non sia bene ancorata nel terreno pure si può tentare qualcosa?

«Certo. Si possono usare dei cavi d’acciaio per sostenere l’albero. Le piante, come è noto, per l’eliotropismo seguono la luce. E spesso si piegano se hanno una fonte ristretta di luce. Inclinandosi, la pianta perde l’aderenza col terreno. E allora si può tentare di raddrizzarla con cavi d’acciaio. In ogni caso prima di decretare la condanna a morte dell’albero bisogna mettere a verbale che è stato fatto tutto il possibile per evitare l’abbattimento».

In conclusione, bisogna tentarle tutte per evitare la più drastica delle decisioni?

«Sì. Inoltre bisogna tener conto anche di un altro particolare. Ci sono alcune piante, anche alcuni pini, che sono tutelati dalla Soprintendenza. Ebbene se una di queste piante ”protette” deve essere abbattuta, occorre il parere dell’ente».

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