Porta Capuana, è rivolta: «Via il cantiere discarica»

Porta Capuana, è rivolta: «Via il cantiere discarica»
di Gennaro Di Biase
Venerdì 11 Settembre 2020, 08:30
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È sempre più coeso, nutrito e convinto il coro di protesta che si solleva dalla zona di Porta Capuana, oggetto da anni dei lavori di restyling dell'Unesco del Lotto 2 (su cui sono stati investiti 10 milioni). Imprenditori, presidi di scuola, commercianti: tutti uniti per denunciare il degrado che si espande a macchia d'olio in una delle zone più ricche di storia di Napoli ma sempre più devastata da spaccio, tossicodipendenza, prostituzione, criminalità, cantieri e sporcizia. «A questo punto vogliamo una risposta chiara dal Comune - dichiara Costanzo Jannotti Pecci, amministratore unico di Palazzo Caracciolo - Come mai nessuno interviene per arginare l'abbandono?». Lunedì prossimo ci sarà una riunione nella speranza di risolvere almeno qualcuno dei tanti, troppi, problemi che attanagliano via Carbonara e dintorni.
 

 

A Porta Capuana il degrado invece che arretrare avanza. Restyling delle strutture da un lato, spazi nuovi di zecca occupati da tossicodipendenti e criminali dall'altro. «La cosa che più mi sorprende - prosegue Jannotti Pecci - è che nonostante l'ampia attenzione da parte di stampa e cittadinanza nulla si è mosso e in via Carbonara l'abbandono continua a farla da padrone. Come mai Palazzo San Giacomo tace? Ci spiegassero almeno le ragioni del loro silenzio. Qui è diventato complicato perfino camminare a piedi. Serve un intervento deciso della Giunta e, nel caso, della Municipalità. Il degrado cresce: i cantieri diventano sempre più simili a pattumiere. L'abbandono, a sua volta, favorisce il ritorno della microcriminalità. È un cane che si morde la coda, e non a caso fra i negozi in zona le saracinesche abbassate sono più numerose di quelle alzate». Altro tema caldo riguarda l'imminente rientro in classe: «Sono preoccupata in vista della riapertura della scuola  - spiega Annarita Quagliarella, preside dell'Istituto Comprensivo Bovio in via Carbonara - Oltre al problema del Covid, noi abbiamo anche il problema dell'abbandono totale dell'area. Il nostro territorio sembra interessare poco a tutti i decisori politici. La cantierizzazione ha aggravato il disagio di un edificio storico del 500 come il nostro, in cui manca manutenzione dal 2015. La scuola è messa male, e i genitori sono preoccupati all'idea di far passare i figli in mezzo a spacciatori, ubriachi e tossicodipendenti. Le famiglie hanno sempre più remore a iscrivere da noi i loro bambini a causa dell'attraversamento di Porta Capuana. I cantieri hanno impedito l'uscita diretta sulla strada, compromettendo la sicurezza dell'edificio. Poi c'è la sosta selvaggia davanti al portone, che crea disagi personale e fornitori. Lunedì prossimo avremo un incontro su tutti questi temi con le associazioni della zona. Speriamo che le istituzioni stavolta ci ascoltino».
 

«Se, come avvenuto nel 2019, l'assessorato stava organizzando un evento col territorio e poi all'improvviso si apre il cantiere, credo ci sia una scollatura tra l'assessorato e chi gestisce la tempistica dei cantieri - commenta Ulderico Carraturo, storico pasticcere della zona - Da oltre 18 mesi intere zone terminate non sono state restituite ai cittadini. Gli attraversamenti pedonali tra le transenne sono pericolosissimi. Da mesi chiediamo di poterci occupare di spazi comuni per sottrarli al degrado, ma non abbiamo risposta». «Il nostro coordinamento, I love Porta Capuana, con Stefania Carnevale, Dedalus, Davide De Blasio di Mede in Cloister, Caterina Arcidiacono, Rosalba Improta e il parroco Carmine Amore, da anni si batte per la riqualificazione partecipata della zona - spiega Franco Rendano del Lanificio 25 - Il quartiere non merita di essere trattato in questo modo. Il nostro obiettivo è far tornare Porta Capuana agli antichi fasti. Ma per arrivare a questo obiettivo occorre che le istituzioni non permettano che il territorio venga lasciato nelle mani di chi se lo prende con la forza. Nella riunione di lunedì solleciteremo l'assessore Alessandra Clemente e anche De Luca per fermare il degrado. Un coordinamento tra Comune e Regione aiuterebbe il quartiere abbandonato». Infine, le cifre: «Il Lotto 2 che comprende l'area di Porta Capuana, via Poerio e parte di via dei Tribunali, e ha comportato 10 milioni di investimenti da parte dell'Unesco - ricorda Antonio Martiniello, architetto - Erano 100 i milioni in origine.
Poi scesero a 30 nel 2014, perché si persero alcune scadenze fissate dalla Commissione Europea per la mancata presentazione dei progetti da parte del Comune. Dal 2011, con l'Officina Keller, porto avanti nel Lanificio un progetto di rigenerazione urbana mirato alla creazione del lavoro sul territorio: dall'artigianato al design, ma il degrado ci ostacola».

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