Coronavirus, a Castellammare poveri
​a rischio usura: parroci in prima linea

Coronavirus, a Castellammare poveri a rischio usura: parroci in prima linea
di Fiorangela d'Amora
Martedì 31 Marzo 2020, 08:48
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«Dove c'era povertà oggi c'è miseria. Gli usurai sono fuori alla porta, pronti a proporsi». Un allarme sociale, una bomba pronta ad esplodere  tra le famiglie di lavoratori stagionali, uomini e donne che prima della quarantena lavoravano in nero. Una realtà nella quale don Salvatore, parroco dello Spirito Santo al Centro Antico, vive ogni giorno. «Prima di questa crisi aiutavamo con la spesa circa 35 famiglie, oggi quel numero si è triplicato, ci arrivano telefonate anche da parte di titolari di piccole botteghe, negozi, bar che con le saracinesche abbassate non hanno la liquidità necessaria per fare la spesa».

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LE DONAZIONI
Così mentre il telefono squilla incessantemente don Salvatore e don Antonino, parroco della Concattedrale, hanno messo a disposizione un Iban per le donazioni e aperto anche una chiesa simbolo del rione dell'Acqua della Madonna, quella di Porto Salvo, dove raccogliere beni di prima necessità e distribuirli. I due parroci attorno hanno i volontari delle associazioni e quattro angeli custodi che sono le suore Alcantarine che partono ogni settimana verso gli ingrossi di alimentari della città per fare la spesa e poi distribuirla. Tra i bonifici arrivati in questi giorni c'è anche quello di un politico, il consigliere regionale Luigi Cirillo (CinqueStelle) che ha diviso il suo stipendio tra quattro parrocchie della città: Spirito Santo, Moscarella, Scanzano e Sant'Agostino. Anche nel centro città le richieste di aiuto sono decine. «Prima seguivano circa cinquanta famiglie spiega don Luigi della chiesa del Carmine in questi giorni se ne sono aggiunte venti. Abbiamo pianificato una raccolta fondi che permetta a queste persone di fermarsi un attimo a respirare e sentirsi vive. Ora siamo in emergenza e proveremo a raggiungere tutti, ma cosa accadrà dopo?». I parroci si sporcano le mani e sebbene le loro chiese siano ancora chiuse alle celebrazioni, aprono magazzini e locali per raccogliere tutto ciò che arriva dalle aziende e dai privati. A Gragnano ad esempio i pastifici hanno donato numerosi quintali di pasta, mentre altri ingrossi hanno destinato bancali di generi alimentari per l'emergenza.

L'ALTRUISMO
In questa catena umana di solidarietà le forze dell'ordine non sono da meno. Domenica una 80enne ha telefonato in commissariato perché disperata, raccontando agli agenti di essere sola e di non avere più scorte di cibo. Gli uomini in divisa hanno così indossato prima i panni di assistenti sociali provando a confortare la donna, poi di commessi consegnando a proprie spese un pacco alimentare all'anziana. La terza età ha bisogno di sostegno e anche il sindacato pensionati Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil prova a creare una rete virtuale a sostegno delle persone sole. «Vi invitiamo a scriverci per segnalarci i problemi che rendono più difficile la già faticosa quotidianità di una persona anziana - scrive il segretario dello Spi Antonio De Luca in una lettera agli iscritti - ci faremo interlocutori con gli Enti competenti. È inoltre importante avere notizie sulla qualità della vita, sull'assistenza e sulle misure di sicurezza adottate all'interno delle case di cura e di riposo dove risiedono molti nostri cari». Intanto ieri pomeriggio un disoccupato che chiedeva sostegno per la sua famiglia ha tentato il suicidio all'esterno di Palazzo Farnese. Andrea Lambiase ha tentato di lanciarsi dalle impalcature che si trovano davanti alla sede del Comune: portato dal 118 al pronto soccorso, è stato dimesso poco dopo.
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