Pozzuoli, trova la casa occupata ma lo sgombero slitta ancora

Pozzuoli, trova la casa occupata ma lo sgombero slitta ancora
Sabato 29 Gennaio 2022, 10:09 - Ultimo agg. 15:51
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Come prima, peggio di prima. Non si ferma l'ondata di occupazioni abusive di case degli enti pubblici regolarmente assegnate a persone anziane. A Pozzuoli ormai c'è chi ha paura di dormire fuori casa. L'ultima denuncia arriva dall'avvocato Teresa Liguori che rappresenta M.C., una donna di 63 anni da tempo vedova, che non solo si è vista sottrarre l'appartamento di via Matilde Serao, ma ha perso anche tutti i suoi beni ed è stata aggredita e minacciata. Adesso la sventurata vive barricata in casa di parenti che le hanno offerto ospitalità in attesa che il comune di Pozzuoli esegua l'ordinanza emessa il 17 dicembre. L'amministrazione dava tre giorni di tempo agli abusivi per lasciare la casa annunciando: «in caso di mancata ottemperanza agli ordini impartiti si provvederà in maniera coattiva». Di giorni, però, ne sono passati 43 e gli occupanti sono ancora in casa di M.C. 

Per questo la donna ha inviato nei giorni scorsi alla Procura di Napoli una denuncia querela nei confronti di chi le ha sottratto l'appartamento e raccontando otto mesi di angosce e paura. «Nella serata del 17 maggio 2021 spiega tornando a casa ho trovato rotta la serratura della porta d'accesso della mia abitazione e, provando ad entrare in casa, ho scoperto la presenza di una giovane donna e di una bambina di circa tre anni».

Sbalordita e spaventata, M.C. ha tentato di far valere le sue ragioni, ma l'altra la ha aggredita urlando: «Vai via, la casa adesso me la prendo io, tu vai a fare due....». Dopo aver subito una valanga di insulti irripetibili la donna si è sentita male e, allertate le forze dell'ordine, è stata accompagnata in ospedale. Il giorno dopo, si racconta ancora nell'esposto, è andata in commissariato per denunciare l'accaduto precisando che «all'interno della mia abitazione ci sono i miei effetti personali, biancheria nonché oggetti in oro, ed all'interno del comò della camera da letto sono custoditi i miei risparmi pari a euro mille. La casa è completamente arredata con suppellettili, elettrodomestici, nonché piatti e bicchieri».

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Nel pomeriggio dello stesso giorno M.C. ha tentato di rientrare in casa. Respinta, ha allertato i carabinieri, ma intanto è stata minacciata da una sconosciuta: «Se non te ne vai dico che volevi uccidere la bambina». Poi è arrivato il diluvio delle telefonate e dei messaggi di minacce. Foto e video sono diventati il tormento quotidiano della poveretta. Nel messaggio più innocuo le si diceva: «Sono la ragazza che ti ha occupato l'alloggio se non ti vieni a prendere la roba, la settimana prossima chiamo la De Vizia e ti butto tutto».

Ma mentre M.C. sale verso il suo calvario a Pozzuoli scoppia il caso delle occupazioni abusive. L'amministrazione ne conta trentacinque e, dopo una serie di vertici in prefettura, emette ventotto ordinanze di sgombero, ma non tutte vengono eseguite. E così, sette mesi dopo essere stata cacciata, M. C. non riesce a rientrare in casa e si rivolge all'avvocato Liguori. L'avvocato ieri ha scritto al prefetto Claudio Palomba chiedendogli di «mettere in atto tutte le necessarie attività per l'attuazione dell'ordinanza» e al ministro dell'Intorno, Luciana Lamorgese, per informarla del «continuarsi del fenomeno delle occupazioni abusive nel Comune di Pozzuoli già denunciato da tempo, e della necessità di accelerare il ripristino delle condizioni di legalità e di tutela dei diritti dei cittadini».

Intanto la donna cacciata di casa si prepara a comprare il corredo per la primavera, visto che tutto quello che aveva resta nelle mani di chi le ha assaltato l'abitazione.

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