Ci sono stati momenti di grave tensione. Per fortuna non si sono registrati incidenti grazie all’intelligente opera di mediazione esercitata dalle forze dell’ordine. Il capitano dei Carabinieri Andrea Centrella, il maresciallo della locale stazione Massimiliano Albero, il comandante del porto Sabrina De Cuio, hanno condotto personalmente le operazioni. Anche i passeggeri di traghetti ed aliscafi hanno compreso la gravità della situazione e solidarizzato con i procidani che hanno distribuito volantini in cui spiegavano ai turisti le ragioni del loro comportamento: Alla fine applausi e solidarietà da parte dell’utenza pendolare e turistica proveniente e/o diretta a Napoli, Ischia e Pozzuoli. Intanto il sindaco dell’isola Dino Ambrosino, presente in prima fila alla manifestazione, ha chiesto al Prefetto e al presidente della Regione Campania di farsi carico della richiesta della popolazione procidana: l’isola chiede una deroga, come è avvenuto per Capri ed altre località disagiate, che eviti la soppressione dell’attuale pronto soccorso attivo.
“Non chiediamo la luna - dice il coordinatore del Tribunale del malato Aniello Scotto di Santolo - chiediamo solo di non morire e di avere la necessaria assistenza medico-chirurgica e ostetrica 24 ore su 24, perché in caso di cattivo tempo, con mare e vento in tempesta, con l’impossibilità dell’elicottero e della motovedetta di operare, con il modello sanitario organizzativo proposto dal nuovo piano regionale, a Procida residenti e turisti rischiano la vita».
Se non saranno accolti gli emendamenti chiesti al piano approvato, non si esclude anche il ricorso al Tar. Chiaramente, in tal caso, la protesta è destinata ad inasprirsi.