Regi Lagni, il caso della bonifica mancata finisce in Procura

Regi Lagni, il caso della bonifica mancata finisce in Procura
di Nello Lauro
Martedì 1 Settembre 2020, 12:01
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Inquinamento e disastro ambientale. Traffico e abbandono di rifiuti. Impedimento e assenza di controllo. Omessa bonifica. Sono le ipotesi di reato prefigurate nell'esposto del consigliere comunale d'opposizione del M5S Nunzia Coppola inviato alla procura della Repubblica di Nola, alla prefettura di Napoli e al reparto del Noe dei carabinieri.

Sotto la lente del capogruppo consiliare pentastellato la situazione drammatica della zona tombata dell'alveo Avella, diventato negli anni (lockdown compreso) una lingua d'asfalto avvelenata rutilante di rifiuti di ogni genere e di scarichi incontrollati ad ogni ora del giorno e della notte. Una zona al confine tra Cicciano e Camposano che da lustri discutono su confine e competenza dell'alveo, senza di fatto risolvere una questione imbarazzante e che ha provocato più di una protesta da parte dei residenti di Cicciano. E così tra i due litiganti l'incivile gode.

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Divani, materassi, porte, bottiglie, schermi di pc, pezzi di autovettura, lattine, guaine bituminose, sedie per ufficio, sediolini per bambini, solventi, frigoriferi, pneumatici, scarti edilizi, tv scaricati con disarmante sicumera dai soliti ignoti. Con il non trascurabile corollario di incendi a intervalli settimanali per cercare di purificare l'alveo che contempla anche asfalto logorato da una vegetazione selvaggia, senza dimenticare l'ultima polemica di un presunto mancato collaudo dell'area diventata una discarica a perdita d'occhio dove si accede con disarmante tranquillità visto che i due cancelli vengono sistematicamente sfondati. A marzo è anche successo che due impiegati del comune di Camposano hanno sversato rifiuti senza autorizzazione e il sindaco Barbato ne propose il licenziamento: in quella occasione il comune di Cicciano chiese e non ottenne la rimozione della spazzatura. Lo stesso ente di corso Garibaldi installò una telecamera di videosorveglianza, poi sparita. «In più di una occasione scrive Nunzia Coppola ho investito della questione il comune ma a mia specifica domanda in consiglio il sindaco ha dichiarato che non era problema suo smaltire quella immondizia. Ho presentato anche istanza di accesso agli atti per conoscere dal responsabile del settore ambiente e dal comandante della polizia locale come mai la zona non fosse controllata e quali attività l'ente avesse messo in campo per impedire gli sversamenti illeciti, ma ho ricevuto solo silenzio» aggiunge l'esponente del M5S. E dopo proteste e segnalazioni Coppola ha deciso di rivolgersi ai giudici: «E' una situazione che perdura da tempo e sta creando gravi danni alle due comunità. Proprio questo torbido quanto aberrante comportamento mi porta a chiedere alla Procura il sequestro penale probatorio degli atti richiesti al Comune di Cicciano e ogni ulteriore atto istruttorio dell'ente formulato e, in subordine, il sequestro della zona con controllo per impedire ulteriori sversamenti e chiedo inoltre che vengano puniti i sindaci di Cicciano e Camposano per i reati che l'autorità giudiziaria ritiene ravvisabili».

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