«Pesce “fuggito” dai piatti», la ricetta anticrisi dei vip a Napoli

Se la vongola costa troppo ci si accontenta con spaghetti a base di lupini o aglio e olio

Natale a Napoli col pienone
Natale a Napoli col pienone
di Gennaro Di Biase
Venerdì 23 Dicembre 2022, 23:59 - Ultimo agg. 25 Dicembre, 09:37
5 Minuti di Lettura

Bisognerà dar fondo all’arte di arrangiarsi per evitare il salasso del cenone 2022. Visti i rincari sul pesce, che fanno schizzare anche del doppio i costi di polpi, gamberoni, astici, spigole o vongole rispetto allo scorso Natale (l’aumento medio al mercato ittico è «intorno al 40%»), i vip danno suggerimenti per il cenone low-cost. Idee per rispettare la tradizione senza incorrere in scontrini folli. Napoli e il suo popolo, si sa, sono più bravi a sopravvivere che a vivere: il cenone cheap, di conseguenza, è possibile. 

Pesce azzurro, lupini e spaghetti «fujuti». Frittura di paranza al posto del calamaro. Ecco i consigli per risparmiare: «Il pesce è oro ormai – argomenta l’attore Patrizio Rispo – ma si cucina la genovese senza carne, e lo stesso si può fare un primo di spaghetti con vongole senza vongole, un piatto “fujuto”, col pesce «fuggito». O si potrebbe usare il lupino: in certi casi è più gustoso della vongola. O ancora, citando Eduardo, per Natale serviremo una bella zuppa ‘e latte. I prezzi vanno calmierati all’origine per tutti, anche per i pescatori che hanno subito grossi aumenti. Lo Stato intervenga». 

«Bisogna fornirsi di canna e pesca – osserva il comico Gino Rivieccio – L’ho visto fare a Istanbul: si può fare anche a Mergellina.

Il capitone per fortuna è rimasto accessibile, ma l’aumento dei prezzi è un brutto segnale. Oggi si spende un terzo in più per fare la spesa, ma va controllata la qualità del cibo». «Mia madre è olandese e vivo la tradizione solo in parte - spiega lo street artist Jorit - Lì mangiano patate a Natale e il cenone è più economico. Non sono molto buongustai, ma alla peggio ci possiamo ispirare ai Paesi Bassi per risparmiare. La guerra, purtroppo, si scaglia contro la collettività, per uscire dalla crisi del carovita serve una soluzione diplomatica». 

«La morale di questo Natale sia di raccoglimento in famiglia – spiega il filosofo Roberto Esposito – Si viva il pathos affettivo. Gli affetti non possono sostituire il cibo, ma possono fornire una cornice di maggiore vivibilità. Chi ha di più senta il dovere di condividere le cose in eccesso con chi ha di meno. Purtroppo, un terzo della produzione mondiale di cibo si butta. Non è pensabile uscire dal capitalismo, almeno al momento, ma bisogna modificarne gli schemi abituandosi a un tenore di vita meno legato all’immagine e allo sfarzo».

«La frugalità si nota solo al di sotto di un certo reddito - aggiunge il sociologo Domenico De Masi - A Roma vedo file davanti a negozi di lusso. Purtroppo le difficoltà valgono solo per i più fragili: tra 2008 e 2018 c’è stata la grande crisi economica, ma nello stesso tempo i 6 milioni di italiani più ricchi hanno incrementato il patrimonio del 72% e i 6 milioni più poveri hanno incrementato la povertà del 63%. Sarà un Natale più triste per chi fa coincidere l’allegria col consumo. Se l’allegria coincide invece con gli affetti, la festa sarà felice». «Gli aumenti del cibo sono allucinanti – dice la cantante Monica Sarnelli – ho comprato insalata di rinforzo e frutta secca e ho speso 120 euro. Si mangi meno, sperando che la penuria di cibo ci spinga ad abbracciarci di più e che la crisi porti più amore». 

Video

Carlo Spina, chef stellato del Veritas, offre un vero e proprio menù di Natale cheap, a base di pesce azzurro e frittura di paranza, che costa «10 euro al kg in meno dei calamari – esordisce – Antipasto: trancio di palamita marinato con soia, bucce limone, menta e finocchietto, servito con insalata di rinforzo. Poi spaghetti con acciughe di Cetara, peperoncino, pinoli e una salsa papaccella agrodolce e pane speziato. Per secondo, frittura di paranza con scarola riccia in agrodolce». «Spaghetto aglio olio, peperoncino e acciughe con pinoli, prezzemolo e pan grattato - consiglia l’attrice Marisa Laurito - Poi tonno e patate. Si torni alla cucina un po’ più povera, ma non meno gustosa e tradizionale. Bisogna cercare di risparmiare con ottimismo. Chi ce la fa si arrangi, chi non ce la fa va aiutato».

«Lo spaghetto si può fare in diversi modi, dipende dalle tasche – dice Giuseppe Bruscolotti, leggenda del Napoli di Maradona – C’è chi li mangia con astice o spigola, ma si può optare per un pesce meno costoso, come lupini o i gamberetti bianchi. Certo, la festa richiede il baccalà. Natale, però, arriva una volta all’anno e la gente farà di tutto per festeggiare e tenersi su di morale». «Il mio Natale sarà improntato sugli affetti, visto il ritorno di mio figlio e della sua famiglia dai Caraibi per le feste – racconta l’attrice Cristina Donadio – In tempi difficili, le persone cui si vuole bene illuminano la vita. Sia un Natale improntato al senso civico. Cucinerò un tubettone con le cozze». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA