Violenza in ospedale: utente vuole
un certificato e rompe una porta

Violenza in ospedale: utente vuole un certificato e rompe una porta
di Melina Chiapparino
Giovedì 19 Settembre 2019, 17:20
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L' ennesimo episodio di violenza e inciviltà tra le mura ospedaliere è accaduto al San Gennaro, nel cuore della Sanità. A denunciarlo, via social, è stata una dottoressa che lavora nel presidio da tempo sottoposto a una riorganizzazione aziendale e alla chiusura del pronto soccorso e oggi, sede della continuità assistenziale del distretto 29 Stella S. Carlo Arena.

«Ieri sera –ha scritto la dottoressa su Facebook – un utente “molto gentilmente” ha rotto la maniglia della porta antipanico, dopo aver lanciato insulti e minacce al collega che si era rifiutato di redigere il certificato di malattia dal momento che l’assistito era sprovvisto di documento d’identità». Oltre al raid violento, sul pagina fb, viene evidenziato anche l'aspetto della vigilanza.«Le guardie giurate che sono all’ingresso dell’ospedale non sono neanche salite a constatare il danno per fare, come di prassi, un verbale. Frattanto il tizio che aveva detto che sarebbe tornato con il documento (cosa che non ha fatto) si è eclissato».

La replica dei vigilantes non ha tardato ad arrivare sempre via social. «Dobbiamo intervenire nell' immediatezza dei fatti ma se il danno viene prodotto in nostra assenza una volta allertati, dobbiamo relazionare all'istituto di vigilanza privata - ha dichiarato Giuseppe Alviti presidente dell'Associazione Nazionale Guardie Particolari Giurate - sparare a zero direttamente sull' operato delle guardie giurate non fa che inasprire il pubblico alla intolleranza verso qualsiasi forma di divisa quindi sarebbe opportuno fare rimostranze tramite canali ufficiali e tenere conto del numero di vigilantes che devono assicurare il servizio soprattutto all'ingresso dei presidi". 

 
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