Un ambiente protetto per l’ascolto delle vittime di violenza in memoria di chi, come il poliziotto Pasquale Apicella, è morto in servizio e «teneva molto alle donne e ai bambini», come ricorda la moglie Giuliana Ghidotti. Si tratta della “Stanza di Lino” inaugurata questa mattina nella sede del commissariato della polizia di Stato in corso Secondigliano. Alla cerimonia hanno partecipato il questore Alessandro Giuliano, il prefetto Claudio Palomba, il primo dirigente del commissariato di Secondigliano Raffaele Esposito, gli assessori comunali alla legalità e alle pari opportunità Antonio De Iesu ed Emanuela Ferrante, la consigliera regionale Bruna Fiola, il presidente e il vicepresidente della settima Municipalità Antonio Troiano e Giuseppe Grazioso, il consigliere comunale Pasquale Esposito, Patrizia Palumbo dell’associazione Dream Team.
I locali inaugurati al primo piano dell’edificio sono dedicati all’audizione delle donne e dei minori vittime di violenza, realizzata con il contributo dell’associazione di promozione sociale Forti Guerriere intervenute con la referente Manuela Palombi.
«Per noi mettere le vittime dei reati al centro, soprattutto quelle più vulnerabili è una strategia precisa sia a Napoli che in generale per quanto riguarda la polizia di Stato - ha detto il questore - e questo non si fa soltanto specializzando degli operatori a svolgere attività investigative così complesse, che pure è un passaggio fondamentale, ma anche creando degli ambienti adeguati, accoglienti in cui queste persone possano sentirsi protette. L’ascolto è una parte fondamentale dell’attività investigativa - ha aggiunto - le modalità ma anche la location in cui questi atti avvengono sono essenziali per la buona riuscita dell’attività stessa e perché le vittime si possano sentire a loro agio e contribuire alle indagini nel miglior modo possibile. In questo ufficio lavorava Lino Apicella, collega vittima del dovere che noi abbiamo perso due anni fa e per noi è stata molto importante questa coincidenza per la quale personale del commissariato Secondigliano ha fortemente voluto che la stanza fosse intitolata a lui».