Sequestrata dall'ex, video choc:
botte anche alla bambina

Sequestrata dall'ex, video choc: botte anche alla bambina
di Mary Liguori, Cristina Liguori
Giovedì 19 Settembre 2019, 11:42
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La storia d'amore che finisce in rapimento, stupro, pestaggio, ebbe il suo epilogo a giugno quando la donna sequestrata due giorni fa dall'ex compagno e picchiata per 12 ore davanti alla figlia di un anno e mezzo, ha lasciato il padre della piccola. Una convivenza, la loro, che era diventata travagliata, ormai al capolinea, una relazione che, però, non poteva finire del tutto. Ché, tra i due, c'è una bambina. E il legame tra genitori non si conclude certo con la fine dei sentimenti. Ma, come spesso avviene, anziché mantenersi in contatto per creare un clima di serenità adatto a una bambina, tra i due è iniziata una guerra. E l'oggetto del contendere era proprio la piccola. Storia di potestà genitoriale da definire in tribunale, di visite negate al padre. Di ripicche e accuse continue. La guerra è andata avanti a botta di denunce reciproche, referti medici, dietrofront, nuove accuse, sempre vicendevoli, di maltrattamenti, percosse, lesioni. Nel mezzo, i parenti dell'uno e dell'altro. Una storia poco lineare, complessa, dove stabilire dove stava il torto e dove la ragione non era forse così semplice. Per questo, la Procura aveva chiesto l'archiviazione del caso, istanza non ancora accolta dal tribunale. «Ed è bene spiegare quale quadro complesso vi sia dietro questa scelta - ha detto il procuratore di Napoli Nord, Francesco Greco - Altrimenti si rischia di trasmettere un messaggio fuorviante». E ora, quell'archiviazione, con tutta evidenza, non potrà esserci. «Dopo quanto accaduto l'altro giorno, una vicenda di assoluta gravità e violenza,- spiega, ancora, il procuratore Greco - l'intero quadro subirà delle rivalutazioni». Sul fascicolo a carico dell'uomo si aggiungono le accuse di sequestro di persona, di violenza sessuale, forse anche di tentato omicidio. Per non parlare della violenza subita dalla figlia della coppia che era presente durante le lunghe e drammatiche ore in cui sua madre veniva pestata da suo padre. E che è stata a sua volta maltrattata.

 

IL VIDEO: COLPITA PURE LA BIMBA
La 28enne vittima del rapimento è viva per miracolo. Lo stato in cui era quando i carabinieri l'hanno ritrovata, con ferite su tutto il corpo, capelli strappati, tagli e lividi, non è il solo benché già pesante elemento in mano agli inquirenti. La follia dell'uomo che l'ha ridotta così non si è fermata davanti a niente. Neanche di fronte alla possibilità di essere filmato. E infatti, sulla scrivania dei pm, i carabinieri di Varcaturo hanno portato un video. Le telecamere di un distributore di benzina hanno filmato una delle fasi delle violenze. Cinque minuti di schiaffi, pugni, morsi. E una serie agghiacciante. In una parte delle immagini la bambina è sola al centro del distributore, piange, mentre la madre viene picchiata a sangue. In un altro fotogramma madre e figlia sono accovacciate e abbracciate per terra, l'uomo è su di loro, sembra volerle schiacciare con il suo peso. Poi la ragazza riesce a liberarsi e scappa tra le braccia del benzinaio che cerca di aiutarla. Il bruto la riafferra e la trascina di nuovo in macchina. Sono solo 5 dei 724 minuti di orrore, le dodici ore di torture culminate nello stupro. Le indagini hanno stabilito che l'aggressore ha rintracciato la ragazza, che da alcuni mesi viveva in una casa famiglia con la bimba, dopo una foto postata sui social. L'ha sequestrata e, dopo le botte, l'ha portata a casa sua e l'ha stuprata. La madre dell'uomo ha cercato di fermarlo; l'ha minacciata di morte. Quando sono arrivati i carabinieri si è scagliato di nuovo contro la donna. Credeva che fosse stata lei a chiamare i soccorsi. Non era così. La 28enne si è salvata mandando un messaggio a sua sorella. Da sola.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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