La sicurezza stradale e la videosorveglianza. Un binomio inscindibile che passa attraverso la rete di “occhi elettronici”, sempre più strumenti fondamentali e utili per il monitoraggio, il controllo del territorio e la verifica investigativa.
Ma qual è la situazione sul campo, lo stato dell’arte sul reale funzionamento degli impianti nella città di Napoli? E quale il grado di funzionalità delle telecamere nell’ottica delle individuazione di chi investe, ferisce o uccide i pedoni, o provoca comunque gravi incidenti o violazioni al codice della strada? La situazione complessiva non è più drammatica come in passato, sebbene alcune falle nei sistemi di controllo persistano, a macchia di leopardo. Con le immaginabili conseguenze, soprattutto in caso di omicidi stradali. Stando ai dati di sintesi forniti dal Comune di Napoli e dalla Prefettura, due impianti su dieci presentano ancora malfunzionamenti o interruzioni di servizio.
Cominciamo dai numeri.
Tutti questi impianti sono collegati con le centrali operativa della Questura e del comando provinciale dell’Arma dei carabinieri. Possono servire, insomma, sia per funzionalità investigative che per individuare pirati della strada. Tornando alle criticità, su 860 impianti già esistenti, circa 172 presentano malfunzionamenti. I default possono essere generati da varie cause: mancata manutenzione, incidenti che provocano l’interruzione delle trasmissioni, lavori nei sottoservizi stradali e persino atti di vandalismo.
A breve arriveranno nuove installazioni. Sia per la città che per la provincia. Entro gennaio si terranno i bandi per l’implementazione dei sistemi. Una buona notizia: non solo per Napoli (nuove telecamere compariranno soprattutto nei quartieri a più alta densità criminale), ma anche per altri 33 Comuni dell’area metropolitana, tra questi Caivano, Marano, Arzano, Monte di Procida, Castellammare di Stabia e Ottaviano. Poi ci sono le telecamere in dotazione al comando della polizia municipale, e le cifre relative ai malfunzionamenti sono le stesse di quelli riconducibili alla rete della Prefettura: 300, sistemate nei punti chiave per la complicata mobilità cittadina. Quaranta di esse - e dunque una concentrazione notevole - scrutano l’area dei Decumani (e sono tutte manutenute dal ministero degli Interni).
Quelle in dotazione alla Municipale sono tutte telecamere brandeggiabili e registrano le immagini (ad alta definizione) che possono essere estrapolate in fotogrammi in caso di indagini.
Ne servirebbero di più. E, soprattutto, servirebbero in alcune zone particolarmente critiche per la viabilità: soprattutto a Fuorigrotta, Scampia, Ponticelli, Piscinola. Dietro il mancato funzionamento di alcuni impianti ci sono, però, talvolta anche intralci amministrativi e farragini burocratiche. Una delle cause ricorrenti resta quella delle garanzie di di manutenzione - in capo all’ente appaltatore - che generalmente scade dopo due anni: e non di rado può verificarsi che il completamento di ogni rete di visori e lettori telematici comporti anche un anno, un anno e mezzo di lavori.