Morto Vincenzo Spagnuolo Vigorita: «Una vita per il diritto»

Morto Vincenzo Spagnuolo Vigorita: «Una vita per il diritto»
di Dario De Martino
Venerdì 24 Giugno 2022, 07:05 - Ultimo agg. 07:25
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«Un grande maestro». Sono le parole usate da colleghi e allievi per descrivere Vincenzo Spagnuolo Vigorita. Una vita tra la Federico II come docente di diritto amministrativo, la professione forense, e una produzione importante di testi giuridici, in particolare sul ruolo dello Stato nell'economia. Il professore si è spento all'età di 90 anni. «È stato docente universitario ma anche all'interno del foro. Nel suo studio si sono formati avvocati di primissimo livello», dice di lui il presidente dell'Ordine, Antonio Tafuri. Mercoledì, durante la riunione del consiglio, Spagnuolo Vigorita è stato ricordato da tutti i consiglieri e non è escluso che l'ordine possa organizzare, nel prossimo futuro, iniziative nel suo nome. D'altronde Vigorita è tra i trenta avvocati iscritti all'albo d'onore, lì dove sono riuniti i giuristi che hanno dato maggior lustro al foro di Napoli. E oggi sono tanti i suoi allievi, e non solo, che lo ricordano con commozione. «Ho sostenuto con lui gli esami di avvocato. Mi diede dieci in diritto amministrativo», ricorda il penalista napoletano Bruno Von Arx: «Era preparato e moderno, capace di lasciare negli studenti la sua impronta. Grazie a lui si è formata un'importante classe di giuristi napoletani».

L'avvocato Luigi Ferrante, anche'egli penalista, parla di Vigorita, come uno degli «uomini che hanno fatto la storia dell'università napoletana».

Ferrante, che ha un rapporto stretto anche con la famiglia di Vigorita, ne ricorda soprattutto il tratto umano: «Ho sempre provato un sentimento di profonda ammirazione per la sua cultura sconfinata e i mille interessi». L'arte moderna, il jazz, la letteratura, la storia, il cinema tra le sue grande passioni. Ma Ferrante ricorda anche «la straordinaria capacità di ironizzare, in maniera sottile ed efficace».

Entra maggiormente nelle competenze professionali, invece, Felice Laudadio, avvocato amministrativista come lui. «Ha introdotto il ruolo dello Stato nell'economia, ha svolto la sua carriera riempiendola con la cultura e con il senso di libertà, elementi che si ritrovano anche nella sua produzione scientifica di altissimo livello». Entrando in una sfera più personale, Laudadio aggiunge: «Devo tanto al professor Spagnuolo Vigorita. L'ho conosciuto da ragazzo, ha sempre avuto grande cura e attenzione per la formazione dei più giovani. Per noi avvocati amministrativisti è stato uno di quei maestri che lasciano per sempre una traccia». Alfredo Contieri, ordinario di diritto amministrativo alla Federico II, anche è stato un suo allievo e ne ha seguito le orme: «Può essere definito come il creatore del diritto pubblico nell'economia grazie alla sua straordinaria produzione scientifica quando si è rafforzato il ruolo dello Stato nell'economia», racconta. Ma anche Contieri evidenzia: «È stato anche un grande avvocato, discutendo cause di rilievo sul piano nazionale». Infine il ricordo più personale: «Ne ricordo la grande vivacità intellettuale e lo spiccato senso dell'umorismo e dell'autoironia». 

Anche Fiorenzo Liguori è docente di diritto amministrativo nell'ateneo federiciano: «Vigorita è stato uno dei migliori giuristi della seconda metà del secolo scorso. Parliamo di un precursore nello studio del ruolo dell'economia dello Stato. Ancora oggi le sue opere sono attuali e rappresentano una base per l'operato del legislatore». Pure per Liguori il ricordo dell'uomo è molto profondo: «Ha avuto una vita difficile con esperienze che l'hanno segnato. Ma, come molti della sua generazione, che ha vissuto la guerra, ha sfruttato al meglio le grandi opportunità che si è trovato di fronte». 

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