Abbandonato all'Ospedale degli Incurabili: «Ho esaudito il sogno del nonno, adesso so chi era sua madre»

Abbandonato all'Ospedale degli Incurabili: «Ho esaudito il sogno del nonno, adesso so chi era sua madre»
di Francesca Mari
Mercoledì 15 Novembre 2017, 10:54
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TORRE DEL GRECO - Fu abbandonato all'Ospedale degli Incurabili di Napoli poco prima dello scoppio della Grande Guerra e poi adottato da una coppia torrese. Adolfo Vallini, barbiere famoso nella città corallina negli anni '50, ha cercato per tutta la vita la sua madre naturale, ma ha portato questo desiderio nella tomba. Solo oggi, a distanza di oltre un secolo, è riuscito a esaudirlo suo nipote omonimo che consultando gli archivi della Real Casa Santa dell'Annunziata è risalito alle origini della sua famiglia. Mettendo insieme i documenti, il 50enne consulente commerciale Adolfo Vallini, ha scoperto che la madre di suo nonno, nato nel maggio del 1914, era la 24enne di Frattaminore Giuseppa Capuano, ma anche che la donna stata registrata come «pettinatrice», stesso mestiere dei suoi discendenti, tutti (o quasi) al lavoro nei saloni di barbiere e parrucchiere.Un caso o un «tratto ereditario» che ha emozionato doppiamente Adolfo e i suoi familiari, già felici perché dopo tanti anni si è realizzato il sogno di più generazioni.

La storia, ricostruita con pazienza attraverso la consultazione di numerosi documenti, tra atti di nascita e di affidamento, ha inizio il 6 maggio del 1914 quando la 24enne Giuseppa Capuano di Frattaminore si presenta all'Ospedale degli Incurabili per partorire (qui facevano nascere e abbandonavano i neonati le donne consapevoli di vivere gravidanze difficili, mentre alla Ruota degli Esposti all'Annunziata venivano generalmente lasciati i neonati partoriti in casa) e dà alla luce due gemelli in buona salute, Roberto ed Adolfo. I piccoli restano tra le braccia della madre solo due ore perché la giovane, dopo aver detto soltanto che era il suo primo parto, che il padre dei bimbi godeva di buona salute e che di mestiere faceva la pettinatrice, si dilegua. Di lei a questo punto non si sa più nulla. Dopo qualche giorno i due gemelli omozigoti vengono mandati a Frosinone dalle balie, ma in Comuni diversi perché identici e quindi potevano essere confusi, e ci restano per quattro anni. Nel settembre del 1918 Roberto muore mentre Adolfo viene adottato da una coppia di torresi, Nicola Pellino fuochista che «guadagnava 300 lire al mese», quindi poteva consentire una vita dignitosa al bambino, e la moglie Concetta D'Aniello, considerati «idonei all'affidamento» come si legge nell'atto del Comune di Torre del Greco. Da grande Adolfo intraprende l'attività di barbiere e apre un salone tutto suo in via Purgatorio, un'attività che divenne molto nota negli anni 50. Il 24 febbraio 1938 sposa Caterina Magliacane nella Basilica di Santa Croce di Torre del Greco. DaAl matrimonio nascono sette figli, tutti maschi: Nicola, Salvatore, Nunzio, Crescenzo, Antonio, Mario, Gennaro. Di questi Nicola, papà di Adolfo jr, avrebbe fatto il parrucchiere come suo padre e così sua figlia Virginia.

«Ho raccontato questa storia ha detto Adolfo Vallini per rendere omaggio alla memoria di mio nonno, che per tutta la vita ha cercato le sue origini, e di tutti coloro che sono stati abbandonati all'Annunziata e agli Incurabili e non hanno mai potuto fare ricerche perché allora era proibito. Ricordo il dolore negli occhi di mio nonno quando si parlava di questo argomento: una tristezza che lo ha accompagnato per tutta la vita. Consultando i documento ho fatto delle scoperte incredibili, come l'attività di pettinatrice della mia bisnonna, intrapresa poi da nonno Adolfo, da papà Nicola e da mia sorella Virginia: un caso o nel Dna si nasconde questa nobile arte? Andrò sulla tomba di mio nonno, morto nel 1985, a raccontargli questa storia, un omaggio simbolico e lancio un appello: se i discendenti della signora Capuano ci leggono si facciano vivi, vorremmo abbracciarli».