Pentito casertano si uccide in carcere:
«Temeva per la sua vita, dubbi su dinamica»

Pentito casertano si uccide in carcere: «Temeva per la sua vita, dubbi su dinamica»
Giovedì 25 Giugno 2020, 23:40 - Ultimo agg. 26 Giugno, 13:15
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Un collaboratore di giustizia di 54 anni, di Caserta, si è suicidato in cella nel carcere di Sollicciano (Firenze) in maniera che lascia dubbi. A darne notizia in un comunicato, è il sindacato di polizia penitenziaria Uilpa riferendo che «si è impiccato, sembra, legandosi alla spalliera della propria branda, nel 'centro accoglienzà del carcere di Sollicciano, un detenuto di origini casertane, classe 1966, collaboratore di giustizia», «sembra temesse per la propria incolumità».

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Secondo il sindacato sarebbe stato trovato ancora in vita dagli agenti verso le 18, ma non sono bastati i soccorsi anche con l'ausilio del 118. «Lo Stato ha perso due volte - dice Gennarino De Fazio leader nazionale di Uilpa - La prima perché non ha saputo salvaguardare, nuovamente, una vita umana che gli era stata affidata; la seconda perché non potrà più avvantaggiarsi di un collaboratore di giustizia nella lotta alla malavita organizzata che, per di più, pare avesse in passato riferito di temere per la propria vita».

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