Superbonus 110%, in Campania cinquemila imprese e 20 mila addetti a rischio

Superbonus 110%, in Campania cinquemila imprese e 20 mila addetti a rischio
di Valerio Iuliano
Domenica 12 Giugno 2022, 09:00 - Ultimo agg. 13 Giugno, 07:33
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Le risorse sono ormai esaurite e il sistema rischia di crollare, determinando contraccolpi micidiali per le imprese, per i lavoratori ed anche per i condomini. Il paradosso sta nel fatto che il Superbonus è una misura sempre più apprezzata dai proprietari e le richieste di accesso al beneficio sono in continuo aumento. La Campania è una delle regioni più penalizzate dal blocco dei crediti e le conseguenze per i tanti beneficiari della misura potrebbero essere perfino più gravi che altrove.

Le comunicazioni degli istituti di credito alle aziende, relative all'impossibilità di «scontare i crediti derivanti dai bonus edilizi», sono la dimostrazione che il meccanismo si è inceppato. La sottoscrizione del «contratto di cessione del credito» non è più possibile per le banche. E per le imprese che avevano avviato i lavori di riqualificazione la situazione si complica. 

L'accesso ai benefici del Superbonus è ritenuto vantaggioso non solo da chi ha già portato a termine i lavori, ma anche da tanti condomini che solo ora si apprestavano ad avviare gli adempimenti burocratici.

Per chi non ha ancora approfittato della misura, diventa molto difficile farlo. 

I dati del monitoraggio Enea-Mise-Mite, aggiornati al 31 maggio, confermano il successo del Superbonus. Gli interventi rilevati sono in tutto 172.450, per un ammontare di 30,6 miliardi. Poco più di 21 miliardi si riferiscono a lavori già realizzati. Rispetto alla rilevazione precedente del 30 aprile, si registra un ulteriore aumento del 10,9 per cento - per il numero degli interventi effettuati - e del 12 per cento, nell'importo globale. Nel mese di maggio ci sono stati 17mila nuovi interventi per un valore corrispondente di oltre 3 miliardi. «È ora necessario - evidenzia l'Enea - che tutti gli istituti di credito riattivino con urgenza il meccanismo di acquisto dei crediti per evitare la crisi di migliaia di famiglie e imprese». L'Enea sottolinea la forte espansione registrata nelle costruzioni lo scorso anno, con un incremento del 16,4% delle opere.

Il blocco del meccanismo di acquisto dei crediti ha un impatto notevole sulla Campania, dove gli interventi richiesti finora sono 10.281, per un importo complessivo di 2,3 miliardi di euro. Le detrazioni previste a fine lavori ammontano globalmente a 2,6 miliardi. Le opere già realizzate corrispondono al 63 per cento del totale. Secondo l'elaborazione dell'Ordine degli Ingegneri della Campania, i cantieri aperti sul territorio regionale sono 2.400 e le imprese coinvolte nei lavori sono in tutto 9200. Il totale dei crediti bloccati per le aziende ammonta ad oltre 500 milioni di euro. Per gli addetti ai lavori, la previsione è piuttosto semplice. Il crollo del sistema del Superbonus - e la situazione attuale non lascia presagire esiti differenti - potrebbe coinvolgere almeno 5000 aziende campane, la cui sopravvivenza è a rischio. Il pericolo di default investe circa 20mila lavoratori, considerando una media di almeno 4 dipendenti per ciascuna impresa. 

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Le lacune del Superbonus erano state evidenziate in passato dagli addetti ai lavori. Per i Giovani Commercialisti della Campania, «se la situazione è questa, il Superbonus è finito. Il governo deve fare un'assunzione di responsabilità. Bastava fermare tutte le frodi e oggi non sarebbero stati spesi oltre 30 miliardi. In Campania le imprese stanno morendo. Tutti i crediti sono bloccati». I controlli sulle frodi - a giudizio dei Commercialisti - dovevano essere affidati all'Agenzia delle Entrate.

Anche per i proprietari delle abitazioni la situazione è grave. L'ammodernamento e la messa in sicurezza del patrimonio abitativo, che è stato fin dal primo momento l'obiettivo del governo con l'introduzione del Superbonus, vale soprattutto per la Campania, caratterizzata da una notevole vetustà dello stock immobiliare. Gli interventi effettuati con la misura hanno riguardato 2.395 condomini, per un totale di quasi 1,5 miliardi di euro. I lavori già realizzati sono il 58 per cento del totale. Ma il maggior numero di interventi riguarda gli immobili unifamiliari, che sono in tutto 5.830. Le opere già completate sono il 70 per cento e l'investimento medio, in questo caso, supera i 120mila euro. 

I lavori di riqualificazione, come era prevedibile, sono più facili da realizzare nelle singole abitazioni, rispetto ai condomini. La crisi del meccanismo, dunque, investe tutte le categorie. Sui 2,3 miliardi a rischio in Campania, circa il 15% riguarda gli emolumenti dei professionisti, ingegneri e architetti in primis.

Con la recente legge di Bilancio, il governo ha prorogato il Superbonus fino al 2023 e con decalage sino al 2025. Bisognerà capire quali possano essere le modalità per proseguire. La detrazione del 110% spetterà anche per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022, a condizione che alla data del 30 settembre 2022 siano stati realizzati almeno il 30% dei lavori complessivi. 

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