«L'evacuazione è legata a una possibile eruzione, non c'è evacuazione per le scosse. Ci sarà eventualmente un'evacuazione perchè la risalita magmatica, che oggi non c'è, aumenterà le scosse che saranno però precursori di un'eventuale, teorica e lontanissima eruzione. Dobbiamo distinguere l'aspetto sismico da quello eruttivo». Così il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, intervenuto ai microfoni di Radio anch'io su RadioUno, in relazione alla crisi bradisismica ai Campi flegrei, le cui recenti scosse sono state avvertite anche in diversi quartieri di Napoli.
Il primo cittadino ha spiegato che il Comune di Napoli «sta rivedendo il piano d'emergenza realizzato diversi anni fa e continuamente aggiornato, per tenere conto del cambiamento di alcune strade per un eventuale miglioramento delle vie di fuga rispetto a quelle previste dieci anni fa. È un piano che mette in moto la popolazione se c'è una possibile eruzione».
Il sindaco ha concluso affermando che «il problema è la continuità delle scosse, non che vengono scosse molto più significative». «Se la Protezione civile regionale e nazionale decideranno di fare prove di evacuazione continua il primo cittadino - riguarderanno tutta l'area di crisi perché il piano non prevede la separazione dei Comuni». Questa la risposta di Manfredi in merito alle dichiarazioni rilasciate ieri dal sindaco di Pozzuoli sulla necessità di realizzare prove di evacuazione. Manfredi ha specificato che «la prova riguarda un piccolo campione di popolazione e non con centinaia di migliaia di persone. Si identifica un campione e si prova che cosa significa spostare le persone. Non sono prove su larghissima scala e in passato ne sono state già fatte», ha concluso.