Test Invalsi, Campania maglia nera: un diplomato su cinque è impreparato

Test Invalsi, Campania maglia nera: un diplomato su cinque è impreparato
di Mariagiovanna Capone
Giovedì 7 Luglio 2022, 07:00 - Ultimo agg. 17:10
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È ancora un'Italia a due velocità quella vista attraverso il filtro della scuola. Ieri è stato presentati il rapporto annuale delle Rilevazioni nazionali degli apprendimenti 2021-22 delle prove Invalsi e quello che emerge è la differenza di preparazione tra studenti del Nord e quelli del Sud, in particolare quelli del quinto anno delle superiori. Se la scuola primaria tutto sommato tiene, registrando dati simili al 2019 ovvero al periodo pre-pandemia, i problemi aumentano di anno in anno fino a esplodere alle scuole secondarie. A essere allarmanti sono soprattutto i valori della dispersione implicita (cioè gli studenti che pur terminando il percorso scolastico non hanno le competenze di base necessarie) in Campania che, a dispetto delle altre Regioni che mostrano cali, resta stabile e si attesta al 19,8% diventando così la peggiore in Italia. Le prove hanno coinvolto quasi 2 milioni e mezzo di studenti: di cui oltre 920mila allievi della primaria (classe seconda e quinta), circa 545mila di secondaria di primo grado (l'ultimo anno delle medie) e poco più di 953mila delle superiori (quest'anno sono tornate a svolgersi anche in seconda superiore e poi in quinta). 

Diminuisce la differenza tra scuole in tutta Italia, anche se in Italiano, in Inglese e ancora di più in Matematica si riscontra una differenza dei risultati tra scuole e tra classi più accentuata al Sud.

Ciò significa che la scuola primaria nel Mezzogiorno fatica maggiormente a garantire uguali opportunità a tutti, con evidenti effetti negativi sui gradi scolastici successivi. Se consideriamo i risultati in terza media infatti i divari territoriali non migliorano e rimangono molto ampi. In Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna si riscontra un maggior numero di allievi con livelli di risultato molto bassi, che si attesta attorno al 50% della popolazione scolastica in Italiano, al 55-60% in Matematica, il 35-40% in Inglese-reading e il 55-60% in Inglese-listening. Emergono inoltre forti evidenze di disuguaglianza educativa nelle regioni del Mezzogiorno sia in termini di diversa capacità della scuola di attenuare l'effetto delle differenze socio-economico-culturali sia in termini di differenze tra scuole e, soprattutto, tra classi.

I risultati della scuola secondaria di secondo grado mostrano che i divari territoriali osservati al termine del primo ciclo d'istruzione si allargano ancora, e per esplodere tra studenti del quinto anno. Gli allievi che non raggiungono il livello base in Italiano superano la soglia del 40% in tutte le regioni del Mezzogiorno (escluso l'Abruzzo). Sempre nelle stesse regioni si fermano al massimo al livello 2 tra il 55% e il 60%, fino ad arrivare a quasi al 70% in Sardegna. Per gli allievi dell'ultimo anno delle superiori va peggio: quelli che non raggiungono il livello base in Italiano superano la soglia del 60% in Campania, Calabria e Sicilia. In Matematica gli allievi sotto il livello 3 arrivano al 70% in quattro regioni (Campania, Calabria, Sicilia, Sardegna). Sempre nelle stesse regioni non raggiungono il B2 il 60% degli studenti nella prova di reading e l'80% in quella di listening. 

 

I giovani che terminano il percorso scolastico senza avere le competenze di base necessarie rientrano nella categoria della dispersione implicita. Nel 2019 si attestava al 7,5%, per salire al 9,8% nel 2021, molto probabilmente a causa di lunghi periodi di sospensione delle lezioni in presenza. Nel 2022 ecco l'inversione di tendenza sia a livello nazionale, dove si ferma al 9,7% (-0,1 punti percentuali) sia a livello regionale. Il calo maggiore si registra in Puglia (-4,3 punti percentuali) e in Calabria (-3,8 punti percentuali). Ma questo non avviene in Campania: ora è al 19,8%, nel 2020 era 20,1%, valori quasi identici. Un primato negativo nazionale. 

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