È stata fermata con l'accusa di omicidio volontario la mamma del bambino di due anni e mezzo morto annegato questa notte a Torre del Greco, in provincia di Napoli. La donna è stata ascoltata a lungo dai carabinieri nella caserma di viale Carlo Alberto Della Chiesa, dove è stato ascoltato anche il marito. È emerso che la coppia, oltre al bambino di due anni e mezzo, avrebbe un'altra figlia di sette anni.
Nella zona de La scala, dove è stato recuperato il corpo senza vita del piccolo, sono proseguiti per tutta la mattinata i rilievi degli inquirenti. È arrivata anche una squadra specializzata nella ricerca in mare nel tentativo di recuperare elementi utili alle indagini.
Intanto è emerso che sarebbe stato un uomo il primo a provare a prestare soccorso al bambino di due anni e mezzo in mare, nonostante poi il piccolo sia stato ritrovato ormai privo di vita.
«Abbiamo udito le grida di aiuto provenire dalla zona e quando ci siamo avvicinati abbiamo notato una donna sull'estremità della scogliera e un uomo in mare. Abbiamo poi pensato potesse essere il padre del piccolo, anche se non lo sappiamo - raccontano - Visto che era in difficoltà, abbiamo deciso di entrare in acqua dalla parte dove sapevamo si faceva piede fino a raggiungere la zona dove si trovava il bimbo. Ma già nel portarlo a riva abbiamo capito che la situazione era disperata».
I ragazzi avrebbero poi dato una mano alla donna: «Quando siamo tornati verso la scogliera, la signora era in evidente stato di choc e farfugliava qualcosa, dicendo di essere stata rapinata da una persona straniera. Arrivati a riva, c'era chi stava provando a rianimare il piccolo attraverso un massaggio cardiaco, una pratica risultata purtroppo inutile».