Tredicenne morto a Gragnano, i genitori a Mattarella: «Grazie presidente, ci ha fatto bene al cuore»

Tredicenne morto a Gragnano, i genitori a Mattarella: «Grazie presidente, ci ha fatto bene al cuore»
di Dario Sautto
Domenica 18 Settembre 2022, 11:00
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«Caro Presidente, desideriamo ringraziarla per le sue parole di tenerezza e vicinanza per il nostro amato Alessandro, il suo tono fermo e determinato non può non farci bene al cuore». A scriverlo sono Nello e Katia, i genitori di Alessandro che, tramite i loro legali (gli avvocati Mario D'Apuzzo e Giulio Pepe) hanno scelto le pagine del Mattino per ringraziare il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Sul caso del 13enne, morto il primo settembre dopo un volo dalla finestra di casa probabilmente perché vittima di cyber-bullismo, il Capo dello Stato era intervenuto venerdì da Grugliasco, nel Torinese, durante il suo discorso per l'avvio del nuovo anno scolastico, dicendo: «La morte del giovanissimo Alessandro, a Gragnano, ha colpito e commosso la pubblica opinione. Un ragazzo pulito, esasperato da angherie, insulti e minacce da parte di suoi coetanei. Una vita spezzata dal bullismo. Esprimo alla famiglia di Alessandro la mia vicinanza». Così, Nello e Katia hanno deciso di ringraziare Mattarella, scrivendo un loro pensiero: «Purtroppo, Presidente, per noi non sarà facile andare avanti e trovare un senso alla nostra vita perché lui era il nostro sole, la nostra esistenza, il nostro unico figlio con una meravigliosa vita da vivere davanti al suo cammino. Non osiamo immaginare cosa abbia provato nel suo cuore per arrivare a tanto e quanto la sua anima fosse turbata dal desiderare di cancellare la sua vita per sempre pur di affievolire il peso che silenziosamente si è portato dentro. Spesso aggiungono i genitori di Alessandro i ragazzi si chiudono e non è sempre facile riuscire a leggerli nel loro profondo. Tutto ciò deve farci paura. Speriamo e confidiamo nella Legge, perché queste persone non possano reiterare più mietendo altre vittime come il nostro Ale». 

Una richiesta di giustizia forte da parte di una coppia di genitori affranta dal dolore per la perdita del proprio figlio, in una vicenda che ha scosso l'Italia intera perché legata alla piaga del bullismo ce cyber-bullismo, problematica sulla quale riflettere e agire con decisione, come ha rimarcato lo stesso Capo dello Stato. «Il discorso del presidente Mattarella ci responsabilizza ancora di più ad agire su questo tema», commenta il sindaco di Gragnano, Nello D'Auria: «Abbiamo già in programma un incontro, fissato per mercoledì prossimo, con tutti i dirigenti scolastici e le parrocchie, alla presenza dei referenti dell'associazione Fare del bene, che abbiamo premiato durante la Festa della Pasta per il suo impegno nelle scuole contro bullismo e cyber-bullismo.

Con tutti loro pianificheremo delle attività e delle iniziative da mettere in campo in breve tempo». 

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Intanto, senza sosta proseguono le indagini, condotte dai carabinieri della stazione di Gragnano e della compagnia di Castellammare di Stabia e coordinate dalle Procure di Torre Annunziata (procuratore Nunzio Fragliasso, sostituto Giuliana Moccia) e dei Minorenni di Napoli (procuratrice Maria de Luzenberger), che al momento ipotizzano il reato di istigazione al suicidio nei confronti di sei ragazzini, due maggiorenni e quattro minorenni, tra i quali anche l'ex fidanzatina di Alessandro. Al vaglio degli inquirenti ci sono i due telefonini e il pc di Alessandro, sottoposti qualche giorno fa a copia forense dagli specialisti del reparto tecnologie informatiche del Nucleo investigativo di Napoli, alla presenza di periti di parte nominati sia dagli indagati che dalla famiglia di Alessandro. Nei giorni scorsi, come disposto dalla Procure, sono stati sequestrati anche i telefonini dei sei indagati ed è stato acquisito quello della fidanzatina di Alessandro, dove si trova l'ultimo drammatico messaggio inviato dal 13enne nel quale annunciava i suoi propositi. Nei prossimi giorni sarà fissata la data in cui sarà eseguita la copia forense anche degli altri 7 dispositivi elettronici a disposizione degli inquirenti. L'attenzione non sarà accentrata soltanto sul contenuto dei cellulari, ma su ciò che non c'è: app, chat, messaggi, foto che potrebbero essere stati nascosti, codificati o cancellati, ma che con i moderni strumenti a disposizione degli investigatori potrebbero essere recuperati dalla memoria remota e potrebbero raccontare la verità su quanto accaduto ad Alessandro. Al momento, l'ipotesi dell'accusa è che Alessandro sia stato preso di mira per mesi dalla gang di cyber-bulli e sia stato anche vittima di un'aggressione fisica. 

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