Monetizzavano il «bonus cultura 18App» ideato per supportare i costi sostenuti dai giovani maggiorenni per iniziative di carattere culturale, come cinema, musica, concerti, libri, musei, monumenti, teatro e danza, corsi di musica, di teatro o di lingua straniera.
Dalle indagini è emerso che dall'edicolante, grazie al passaparola su Instagram e Facebook, si sono recati centinaia e centinaia di neo maggiorenni i quali cambiavano i voucher del valore di 500 euro con somme contanti tra 150 e 300 euro in alcuni casi corrisposti con versamenti su Postpay dei giovani. Tra il 2017 e il 2018 avrebbe monetizzare 530 buoni «18app» incassando complessivamente ben 265mila euro.