Napoli: accoltellato a 17 anni in Galleria Umberto, un video su TikTok inchioda la gang

Il branco composto da giovanissimi di Marianella: l'aggressore ha pubblicato un post di sfida

Rissa e coltellate nella Galleria Umberto
Rissa e coltellate nella Galleria Umberto
Leandro Del Gaudiodi Leandro Del Gaudio
Martedì 28 Novembre 2023, 23:14 - Ultimo agg. 30 Novembre, 07:30
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Ha fatto un passo falso. Ha postato un video sui social nel quale si vanta di sentirsi orgoglioso quando «ti faccio paura». Un video che ha consentito agli inquirenti di fare un passo probabilmente decisivo nella ricostruzione di quanto avvenuto la notte tra sabato e domenica scorsa, all’interno di Galleria Umberto. Non ha resistito il giovane malvivente che ha accoltellato quattro volte un 17enne di Ponticelli, al termine di una aggressione totalmente priva di senso: ha postato un video su TikTok, piattaforma particolarmente seguita dai più giovani, finendo addirittura con il taggare (coinvolgere nella visione del video) anche il profilo del ragazzino ferito. Immediate le indagini, con l’acquisizione di alcune testimonianze tra gli amici del ragazzino ferito, quanto basta ad imprimere una svolta da un punto di vista investigativo.

Stando a quanto emerso fino a questo momento, nel mirino degli inquirenti sono finiti alcuni giovanissimi di Marianella. Erano in otto sabato scorso, si sono spalleggiati fino a prendere di mira il 17enne, circondato e aggredito senza un motivo concreto. Avrebbero agito contro un ragazzo che aveva osato parlare con una ragazzina, che aveva a sua volta avuto una breve relazione con il presunto capobranco. Medioevo napoletano. Fatto sta che a distanza di alcuni giorni, c’è una pista su cui battere, anche alla luce dei doverosi riscontri nell’inchiesta condotta dai carabinieri. Il branco era costituito da minorenni e da soggetti appena maggiorenni. Uno di questi - probabilmente parliamo del responsabile delle coltellate - è quello che ha postato il video che ha consentito ai militari di fare un passo in avanti nelle indagini. Inchiesta per tentato omicidio, al lavoro la Procura di Maria de Luzenberger e i pm ordinari, ci sono una serie di punti al vaglio: le immagini ricavate dal sistema di videosorveglianza di un noto negozio in Galleria; la testimonianza di alcuni amici della vittima, ma anche lo spulcio dei social. Ed è in questo scenario che è spuntato il post di sfida in una trama di contatti che è arrivata fino al profilo della vittima. 

Una vicenda che suscita allarme anche per quanto avvenuto nei due giorni successivi al ferimento del ragazzino. È uno dei punti su cui insiste il parlamentare dei Verdi Francesco Emilio Borrelli, che ha fornito assistenza alla mamma della vittima, spronando la società civile ad indignarsi per l’ennesimo episodio di violenza gratuita ai danni di un minore: «Appare sempre più evidente che l’accorato appello della mamma del ragazzino ferito è caduto nel vuoto.

Non è stato di certo raccolto dai genitori degli otto componenti del branco, che non si sono fatti avanti per indicare le responsabilità dei loro figli. Anzi. È probabile che ci sia stato un atteggiamento omertoso da parte degli adulti che hanno protetto i propri figli. Nel caso di genitori di minori - aggiunge Borrelli - ci sarebbe da intervenire per sanzionare chi non si dimostra all’altezza del proprio compito educativo e delle proprie responsabolità genitoriali».

Video

Restano una serie di nodi da sciogliere, a partire dal possesso dell’arma usata per aggredire un ragazzino, fino alla fuga dalla Galleria. Già, la Galleria Umberto, altro punto su cui conviene fare delle riflessioni. Come per i baretti di via Chiaia e per gli chalet di Mergellina, anche la Galleria è diventata terreno di scontro. E di conquista. In campo gruppi rivali per il predominio degli spazi. Non è il caso del 17enne, vittima due volte: delle coltellate subite e dal tentativo di gruppi di periferia di conquistare (con il sangue e le armi) pezzi cittadini dove va di scena la movida dei fine settimana. 

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