Accoltellato a 17 anni a Napoli, le parole della mamma: «Spingi tuo figlio a costituirsi»

Maria Rosaria: donne in campo per deporre le lame

Maria Rosaria Paudice
Maria Rosaria Paudice
di Melina Chiapparino
Lunedì 27 Novembre 2023, 00:01 - Ultimo agg. 28 Novembre, 10:36
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«Non mi fermerò finché non avrò giustizia». Maria Rosaria Paudice trattiene le lacrime mentre parla del figlio 17enne, accoltellato sabato sera, e si fa forza per raccontare il dolore che sta vivendo «affinchè nessuna madre possa provare la paura di non veder tornare a casa il proprio figlio». 

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Come è avvenuta l’aggressione contro suo figlio?
«Lui era in compagnia dei soliti amici con cui esce il sabato sera, un gruppetto di ragazzi perbene, frequenta i Quartieri Spagnoli dove si incontrano con altri coetanei.

Mi aveva avvisato che sarebbe andato a mangiare un panino in un locale frequentatissimo, nella Galleria Umberto I. Ad un certo punto, ha incontrato delle amichette che frequentava dalle medie con cui ha iniziato a parlare ed un’ex ragazzo di una di loro lo ha aggredito, colpendolo con quattro pugnalate».

Lei conosce il motivo dell’accoltellamento?
«Le due ragazzine stavano parlando con mio figlio della scuola guida che lui frequenta e si stavano scambiando informazioni sui giorni in cui lui fa lezione. Si trattava di una chiacchierata tra amici che si conoscono dai tempi delle medie ma l’aggressore deve aver pensato che ci fosse altro e ha agito in preda a una gelosia malata. Mio figlio è solo un amico della ragazzina e non conosce il suo ex, qui si tratta di un amore tossico. Quelle coltellate potevano arrivare a qualsiasi altro ragazzino e anche alla ex fidanzata».

Chi ha aiutato suo figlio?
«Nessuno ha aiutato mio figlio che, fin dall’inizio, ha cercato di evitare il contatto con il suo aggressore girandosi e andando via. Per questo è stato aggredito alle spalle con quattro fendenti. Lui pratica kick boxing e Mma da due anni perchè ama lo sport ma non la violenza, per questo non voleva litigare. Mentre sanguinava nessuno lo ha soccorso nemmeno i suoi amici che posso comprendere perchè piccoli di età e probabilmente spaventati. Mio figlio si è trascinato da solo fino a piazza Trieste e Trento dove è stato aiutato da una pattuglia della polizia municipale». 

Come sta suo figlio?
«È in prognosi riservata, preoccupa il fendente vicino il fegato. Lui lavora in un’officina come elettrauto e meccanico. È un ragazzo sereno e non ha mai avuto problemi. Noi genitori lo accompagniamo in auto, da Ponticelli, ogni sabato e lo prendiamo a fine serata. Non è accettabile che una madre possa rischiare di non veder tornare a casa suo figlio». 

Il suo appello?
«Chi ha sbagliato deve costituirsi e chiedo alla madre dell’aggressore, se è una buona madre, e alle otto madri dei ragazzi che erano con chi ha accoltellato mio figlio di portarli subito in Questura».

Fondamentale il ruolo dei genitori.
«Certo, è importantissimo. I bravi genitori devono controllare cosa hanno i figli in tasca quando escono. Chi agisce con questa violenza è un mostro. Nonostante questo e il dolore che proviamo in famiglia, da madre, penso che poteva esserci chiunque al posto di mio figlio. Per questo perdono chi ha sbagliato ma insisto nel chiedere di costituirsi e chiedo che la videosorveglianza nella galleria venga analizzata».

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