Truffe online, record a Napoli: conti bancari svuotati con gli sms-pirata

Truffe online, record a Napoli: conti bancari svuotati con gli sms-pirata
di Giuseppe Crimaldi
Giovedì 17 Dicembre 2020, 10:03 - Ultimo agg. 10:20
3 Minuti di Lettura

Le truffe online ai tempi della pandemia. A Napoli si registra un picco di denunce legate al phishing, tecnica criminale che riesce sempre più spesso ad ingannare la vittima convincendola a fornire informazioni personali, dati finanziari o codici di accesso, fingendosi una banca, le poste o un ente affidabile che contatta i propri clienti in una comunicazione digitale.

Dunque, occhi aperti: e attenzione agli sms, alle email e a tutto quanto può carpirvi dati riservati da non condividere con nessuno.

Schizzano in maniera esponenziale le cifre e le percentuali dei reati commessi via internet. E non certo a caso il procuratore di Napoli, Giovanni Melillo, ha colto l'allarme e intensificato a livello giudiziario l'azione di contrasto istituendo un pool di magistrati esperti in materia per contrastare il fenomeno. 

Il fenomeno è ben noto alle forze dell'ordine e alla Procura. Investigatori e inquirenti cercano di tenere il passo ai cambiamenti di pelle di quel serpente velenoso che esce dalla tana della Rete. Ma quasi sempre gli organizzatori delle truffe riescono a farla franca. Polizia postale, carabinieri e guardia di finanza sono in prima linea in questa impari lotta contro delinquenti che si mascherano dietro le quinte del web. Denunce in costante aumento. Ma come funziona il phishing? Tanto per cominciare proviamo a rendere il termine anglosassone più comprensibile. Phishing significa pescare: i malintenzionati lanciano la loro rete inviando email o sms spacciandosi per istituti bancari, chiedendo con una scusa le credenziali di accesso ai conti correnti. Di recente a Napoli si registrano molte denunce afferenti i conti riconducibili alle Postepay. Difficile fare una statistica a livello cittadino, ma i dati ufficiali a livello nazionale parlano di attacchi informatici che nel solo 2020 hanno superato in Italia la soglia del 250 per cento.

Attenzione alla casistica. I dati parlano chiaramente di un aumento di questo reato subdolo, scivoloso e soprattutto capace - anche a Napoli - di trarre in inganno non solo vittime rientranti in una fascia d'età over 60. 

Pochi giorni fa a finire nel mirino c'è stata una giovane donna residente nel centro di Napoli, che così racconta la sua disavventura: Intorno alle sette della sera mi sono cominciati ad arrivare sul cellulare alcuni sms da un mittente che si spacciava per Poste Italiane, che mi chiedeva l'aggiornamento dei dati - spiega al Mattino - Io mi trovavo a casa ad accudire la mia bimba che ha pochi mesi, ma quel bombardamento di messaggi mi ha indotto a rispondere. Ed è proprio su questo elemento sorpresa che i truffatori contano. Una recente statistica indica che su dieci persone raggiunte dai malintenzionati, almeno quattro cascano nel tranello: fornendo le credenziali dei propri conti.

Difficile individuare le basi operative dei truffatori. Ma c'è un altro elemento inquietante: gli organizzatori delle frodi utilizzano numeri telefonici o email di inconsapevoli soggetti (nel caso dei cellulari, quasi sempre i numeri risultano intestati a stranieri residenti sul territorio nazionale). E la maggior parte degli incassi risultano poi essere effettuati al Nord. Soprattutto in Veneto. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA