Ferragosto a Napoli per centinaia di migliaia di turisti. Sono ben quarantamila i pernottamenti attesi da Federalberghi nel lungo e imminente weekend della principale festa estiva. Numeri più che positivi arrivano poi dall'occupazione camere, che raggiunge una media dell'81%. Un indotto gigantesco, questo in arrivo nelle settimane più calde dell'anno. Un'occasione che la città, i pubblici esercizi, i negozi, gli hotel e i b&b, si troveranno a fronteggiare con lo spirito di chi lavora in una location a vocazione turistica per eccellenza. Napoli, insomma, specialmente al centro storico, nel mezzo di agosto, è e sarà attiva come Capri, Ischia, o Procida. Un mese di superlavoro, dunque, che induce però ad alcune riflessioni importanti sulle enormi potenzialità, ancora non pienamente messe a frutto, dell'appeal di Partenope nel mondo: «Bisogna lavorare molto sulla promozione del territorio dichiara il presidente di Federalberghi Napoli, Salvatore Naldi - Chi dice che Napoli si vende da sola sbaglia. Solo con un'importante campagna di marketing territoriale la città potrà, infatti, lavorare tutto l'anno. Destagionalizzare è uno dei principali obiettivi da raggiungere».
Partiamo dai dati. Nel pre-Covid (2017, 2018 e 2019), a Ferragosto, l'occupazione media delle camere negli alberghi partenopei si assestava intorno all'84%. Fermo restando la positività del dato del 2022, Federalberghi rileva che oltre la metà degli ospiti è di nazionalità italiana. Non è scomparsa, dunque, la tendenza al turismo di prossimità delle scorse due estati (caratterizzate dalle restrizioni pandemiche). A questo, va aggiunto però il gran ritorno degli stranieri extra-Ue, grazie anche «all'ottimo lavoro dell'aeroporto di Capodichino sui voli internazionali», osservano da Federalberghi. Grande anche l'afflusso di statunitensi, che - favoriti dalla forza del dollaro sull'euro, oggi ai massimi livelli - spendono in massa all'ombra del Vesuvio. Americani, tedeschi e francesi sono gli stranieri più presenti in città. Restano purtroppo alcune défaillance: i turisti giapponesi sono ancora molti in meno rispetto al pre-Covid. E il mercato dei (pochi e ricchi) vacanzieri russi, causa guerra, è del tutto assente. Si conferma poi il trend positivo sulla media dei pernottamenti, che da inizio '22 ha superato le tre notti (3,1). Un dato significativo: una permanenza maggiore consente lo sviluppo del decentramento turistico, riducendo la congestione del centro Storico e favorendo Fuorigrotta, Capodimonte, Vomero o Posillipo.
L'estate allungata, nel segno della «destagionalizzazione» e di una maggiore «programmazione». Questa è la ricetta di Salvatore Naldi per sfruttare al massimo, in termini di economia e indotto, il fascino e le offerte di Partenope: «Il clima mite osserva ci permette di lavorare 12 mesi all'anno e per questo è fondamentale anche il mondo congressuale, che può dare una spinta nei mesi abitualmente meno produttivi come novembre, gennaio e febbraio.
Sono esaltanti i dati forniti da Agostino Ingenito, presidente di Abbac (associazione di categoria delle strutture ricettive extralberghiere): «La settimana prossima supereremo il 92% di occupazione camere a Napoli nelle nostre oltre 1000 strutture associate spiega è importante anche il fatto che la permanenza media dei soggiorni sia di due notti. Napoli sta andando meglio di alcune località balneari in questi giorni. Il viaggiatore inizia a vivere la città come un luogo in cui soggiornare a lungo e in cui scoprire tante esperienze diverse. Per questo, rivolgo un appello a migliorare i trasporti e mi rivolgo anche agli esercenti: non si chiuda a Ferragosto, oppure il processo di trasformazione dell'accoglienza in città non raggiungerà il suo vero potenziale. Per le famiglie e gli imprenditori napoletani, il boom di visite di questa estate è un'occasione per combattere la crisi economica».