Ucciso dal cugino: dai cellulari arrivano nuovi spunti alle indagini. In alcune chat si nascondono minacce ripetute subite dall'assassino reo confesso Umberto Longobardi, 44enne pregiudicato di Casola di Napoli, che ha confermato di aver ammazzato il cugino Salvatore Palombo al culmine di una lite avvenuta nel pomeriggio del 2 gennaio. La tragedia di Capodanno, hanno ricostruito i carabinieri della stazione di Gragnano e della compagnia di Castellammare di Stabia, durante indagini lampo coordinate dalla Procura di Torre Annunziata con la pm Andreana Ambrosino, sarebbe legata una presunta relazione extraconiugale della vittima con una donna residente nelle palazzine popolari di via Vittorio Veneto a Casola. Donna, tra l'altro, imparentata sia con Palombo che con Longobardi. Nel frattempo, il gip del tribunale di Torre Annunziata ha convalidato il fermo dell'unico indagato, che ha scelto di confermare quanto detto durante l'interrogatorio fiume di sabato notte.
LE INDAGINI
Secondo quanto sostenuto da alcuni testimoni della tragedia, però, dietro quelle liti che andavano avanti ormai da qualche settimana si celavano anche questioni economiche, che poi avevano spinto Palombo ad intervenire quel pomeriggio per «chiarirsi» con il cugino Longobardi, noto con il soprannome «Bertuccio o barracchiello».
Ieri mattina, all'obitorio di Castellammare di Stabia, il dottor Antonio Sorrentino ha eseguito l'autopsia sulla salma di Palombo, che servirà a chiarire definitivamente la dinamica della tragica colluttazione tra i due cugini. Al momento, Longobardi è indagato per omicidio volontario, ma il gioco di aggravanti e attenuanti dipende dal numero di coltellate e l'area del colpo raggiunta dai fendenti. Inoltre, sono al vaglio degli inquirenti anche alcune testimonianze che serviranno a circoscrivere con certezza il movente della lite, che aveva spinto Palombo a recarsi armato di spranga a casa del cugino, che fino a sabato scorso era detenuto ai domiciliari per traffico di gasolio e ora è in carcere per omicidio. Nei giorni scorsi, i carabinieri hanno acquisito i cellulari, tra gli altri, della sorella di Longobardi, dove ci sarebbe una chat in cui la donna ha ricevuto chiare minacce. Da quella discussione virtuale sarebbe scoppiato un litigio tra le donne, che ha poi visto l'intervento di Palombo e la successiva «difesa» a coltellate di Longobardi, che era rimasto ferito alla testa insieme a sua sorella.