Ucraina, primo giorno di scuola ​a Napoli per Darinka, Slata e Alla: «Grazie Italia»

Ucraina, primo giorno di scuola a Napoli per Darinka, Slata e Alla: «Grazie Italia»
di Elena Romanazzi
Martedì 15 Marzo 2022, 23:45 - Ultimo agg. 16 Marzo, 20:50
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Si chiamano Darinka, Slata ed Alla le tre bambine ucraine, da poco arrivate in Italia, che da lunedì frequentano l’Istituto Comprensivo 41 Console di Bagnoli. Sono state inserite tutte e tre nella seconda elementare, anche se una ha otto anni. Una scelta fatta anche su indicazione ministeriale di tenere il più possibile i gruppi di bimbi ucraini, fuggiti dalla guerra, insieme. Non conoscono l’italiano, ma nella classe c’è un bimbo italo-ucraino che gli sta dando per quanto sia possibile un aiuto. «Sono partite da Leopoli - spiega la dirigente scolastica Maria Patrizia Di Marco - e sono arrivate a Napoli pochi giorni fa, dare la possibilità a tre bambine di potersi formare e socializzare senza pensare a quello che sta succedendo nel loro paese è un segnale di civiltà ed accoglienza importante. Vediamo la felicità negli occhi di Katya, una delle mamme delle bambine, che nel suo stentato italiano ci dice “grazie Italia, siete fantastici ed il popolo ucraino sarà sempre fratello di quello italiano”». 

A spingere le mamme delle tre bambine a farle frequentare la scuola Roberto Russo rappresentante locale di Europa Verde che è fortemente mobilitato nel sostenere il popolo ucraino. «Mi ha molto colpito l’immediata disponibilità della dirigente Di Marco che, dopo aver fatto compilare alle mamme un modulo d’iscrizione, ha disposto che le bambine iniziassero subito ad andare a scuola. È stata un piacevole sorpresa conoscendo le lungaggini burocratiche presenti in Italia». Per Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale di Europa Verde: «È un segnale di grande solidarietà ed efficienza amministrativa.

Un atto concreto che vorremo vedere tutti i giorni sul nostro territorio, dove invece troppo spesso le lungaggini burocratiche e amministrative bloccano lo sviluppo della nostra società. Siamo contenti della soluzione proposta dalla dirigente scolastica e felici di poter continuare la battaglia per la solidarietà e per la pace che sono nel nostro dna. Dobbiamo lavorare per insegnare ai giovani e giovanissimi un’idea di mondo diversa da quella attuale e formare ragazzi che non abbiano più come modelli uomini che fanno la guerra ma che invece pensino a promuovere la pace e a costruire ponti».

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«Le tre bimbe - racconta la dirigente Di Marco - le ho visto un po’ spaesate ma estremamente serene, abbiamo tranquillizzato le mamme che hanno lasciato i mariti a Leopoli impegnati al fronte e i genitori degli altri alunni hanno preparato dei cartelloni di benvenuto». Le mamme di Darinka, Slata ed Alla contano di rimanere in Italia poco tempo, fino alla fine del conflitto per poi rientrare in Ucraina. Ma nessuno gli ha messo fretta. Il secondo giorno di scuola, ieri, è andato già meglio. Hanno portato e consegnato alle loro docenti Anna Scialone e Maria Rosaria Perrella i loro libri, i quaderni, le matite colorate, ma un primo segnale di integrazione è avvenuto attraverso la musica e la matematica. «Le note sono uguali per tutti e i numeri - aggiunge la dirigente - anche, sono queste le lingue universali che superano gli steccati, hanno cantato e fatto i conti e imparato anche a dire ciao in italiano». La scuola è pronta ad accogliere altri alunni ucraini. «Basta - spiega la dirigente - compilare il modulo d’iscrizione senza troppi documenti da presentare e alla Mostra d’Oltremare c’è un apposito spazio per dare l’assistenza sanitaria, il pediatra di base ai piccoli profughi».

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