Vaccino Covid a Napoli, oggi arrivano le nuove fiale ma la profilassi andrà a rilento

Vaccino Covid a Napoli, oggi arrivano le nuove fiale ma la profilassi andrà a rilento
di Ettore Mautone
Domenica 10 Gennaio 2021, 23:00 - Ultimo agg. 11 Gennaio, 12:56
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Esaurita ieri - con circa settemila siringhe effettuate in giornata, concentrate a Napoli e in poche altre strutture rimaste indietro - la somministrazione delle prime 67mila dosi (o poco più) di vaccino anti-Covid attribuite finora alla Campania da Pfizer con le due tranche del 30 dicembre e del 4 gennaio. I punti vaccinali della Regione si preparano ora ad approvvigionarsi con almeno una delle nuove 35 “pizza-box” in arrivo dal colosso americano. Tra stasera e domani arrivano cinque scatole alla Asl Napoli 1 e alla Asl di Caserta, una in meno alle altre Asl della provincia e poi una o due a tutti gli altri. Corrieri e i furgoni frigorifero della Dhl stanno scaldando in queste ore i motori mentre è scattato l’allerta per le forze dell’ordine deputate a scortare il trasferimento dall’hub dell’aeronautica militare di Pratica di Mare ai punti vaccinali.  

 

Questa volta i punti vaccinali saranno 26, anziché 27, in quanto Ischia è stata esclusa perché ne sono state utilizzate poche di dosi. Ogni scatola contiene sempre 195 fiale da 2,3 millilitri da cui sono estratte almeno cinque unità da 0,3 ml. In totale, per ogni scatola, si arriva così a 975 dosi che salgono quasi sempre a quota 1.170 estraendone sei, anziché cinque, con ulteriori residui del farmaco per ogni fiala che alcuni centri, dotati di siringhe di precisione, utilizzano per allestirne fino a sette. Facendo un po’ di conti e calcolando per ogni fiala la composizione di 6 unità vaccinali, si arriva a un totale di 40.950 dosi. Esattamente lo stesso contingente consegnato il 4 gennaio e ora esaurito. Con questo terzo stock in consegna il totale delle dosi attribuite alla Campania ammonterà a 107.950. Per arrivare alle 136 mila preventivate in questa prima fase bisognerà attendere il 18 gennaio. Dalla settimana successiva si inizierà a somministrare la seconda dose a chi si è già vaccinato attingendo alle ulteriori consegne settimanali previste a partire dal 25 gennaio. Si tratta di ulteriori 250 mila dosi della Pfizer che consentiranno di estendere la prima vaccinazione agli anziani ultra ottantenni e alle altre categorie a massimo rischio. Le immunizzazioni proseguiranno per tutto il mese di febbraio. Da marzo in poi la platea della popolazione da vaccinare sarà allargata ad altre categorie esposte: forze dell’ordine, insegnanti, titolari di pubblici esercizi e alle persone dai 60 ai 70 anni e chi ha almeno una malattia cronica.

Infine toccherà alla popolazione generale. Da questo punto in poi si naviga nel mare aperto delle incognite riguarda all dosi di vaccini che saranno disponibili. 

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Rispetto a quanto preventivato nel primo trimestre dell’anno aumenteranno le dosi di Pfizer grazie all’accordo stipulato dall’Ue nei giorni scorsi. In pratica potremmo avere nei nostri frigo, in Campania, oltre un milione di dosi ulteriori del vaccino Pfizer per ogni trimestre su cui contare sufficienti per circa 2 milioni di persone (considerando le due dosi). Tutto questo va a coprire la falla che si è creata con i ritardi di AstraZeneca su cui il nostro Paese aveva puntato opzionando ben 40 milioni di dosi. L’altro vaccino in arrivo è quello di Moderna, già autorizzato in Europa e in Italia, la cui tecnologia di allestimento e conservazione è molto simile a quello di Pfizer. Le dosi sono però molto poche. da questa settimana arrivano nel nostro Paese le prime 50 mila fiale che diventeranno 133 mila a gennaio e 764 mila a febbraio. In totale in Campania ne arriveranno poco più di 50 mila sufficienti a vaccinare con doppia dose circa 25 mila persone. Non si può dunque fare molto affidamento su questo piccolo lotto che in tre trimestri ammonterà in totale, per la Campania a 1 milione di dosi sufficienti a vaccinare non più di 500 mila persone. Per tutti gli altri vaccini opzionati dall’Italia e prenotati dalla Campania bisognerà aspettare molti mesi (Curevac, Johnson&Johnson, Sanofi e lo stesso vaccino tutto italiano di Reinthera) che solo dopo l’estate saranno probabilmente disponibili. Lo sforzo organizzativo di questi giorni per correre con la somministrazione di tutte le dosi disponibili è pienamente giustificato dalla necessità di raggiungere nel più breve tempo possibili i target stabiliti a fronte delle pessime notizie che arrivano dall’Europa dove imperversa la variante inglese del virus che da un lato colpisce anche i giovani e dall’altro miete molti più contagi e quindi anche vittime. C’è il serio rischio, insomma, che i nostri centri vaccinali siano a un certo punto costretti ad incrociare le braccia e che con l’arrivo dell’estate solo una piccola parte della popolazione, in Campania da 1 a 2 milioni, risultino già vaccinate insufficienti a determinare l’immunità di gregge. Distanziamento, mascherine e restrizioni saranno ancora per molti mesi le armi da imbracciare per fronteggiare il virus. 

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