Via Toledo, riecco il suk: false griffe, borse e occhiali

Via Toledo, riecco il suk: false griffe, borse e occhiali
di Maria Pirro
Mercoledì 17 Giugno 2020, 09:00
3 Minuti di Lettura

Il suk è tornato: non conosce crisi. In via Toledo, nella strada che si ripopola dopo il lockdown, riprendono posto anche i venditori abusivi di ogni etnia, ma soprattutto africani, e spesso senza mascherina: mostrano occhiali e borse contraffatte, cover del telefono dei colori di tendenza dell'estate, tante altre finte griffe. Fanno concorrenza ai negozianti, si sistemano davanti alle vetrine, incrociando la fila davanti ai megastore. E vengono notati dai comitati civici che sollecitano, più che un intervento di repressione, misure di sostegno nei documenti corredati dalle immagini indirizzati ai vertici delle istituzioni nazionali. «Perché le foto, scattate domenica pomeriggio in via Toledo, rendono evidente un fenomeno ingestibile per il governo locale».
 

 

La segnalazione è all'attenzione dei ministri Luciana Lamorgese (Interno) e Nunzia Catalfo (Lavoro) e anche del prefetto di Napoli, Marco Valentini.

Oggetto: «Napoli, emergenza sociale nell'attuale emergenza sanitaria da Covid-19». È la forma, categorica e gentile, scelta per stigmatizzare «il disagio sociale che da decenni pesa sul vivere quotidiano di alcuni quartieri partenopei, e si fa ancora più pesante con la pandemia». In particolare, il presidente dell'associazione no-profit No Comment, Antonio Alfano, stima siano circa 200 gli extracomunitari che ogni giorno tentano di sbarcare il lunario, allestendo bancarelle sui marciapiedi cittadini. E rilancia una proposta tempo fa già presentata all'amministrazione comunale: «Perché non convertire alcune aree dismesse in luoghi di libero mercato dell'usato e del baratto, a favore dei senza reddito, sia italiani che stranieri?». Zone rionali esentasse, questo il suggerimento.
 

«Si sottrarrebbe anche manovalanza alla camorra», ragiona Alfano, spiegando che il caso Via Toledo non è affatto isolato e indicando ulteriori problemi irrisolti: al sindaco Luigi de Magistris e all'assessore alla Polizia municipale e alla sicurezza urbana, Alessandra Clemente, l'attivista ha già trasmesso le fotografie del mercato illegale tra via Giovanni Scherillo e via San Candida, «che resta aperto, in tutta tranquillità. Richiamando, come sempre, tantissimi clienti che hanno procurato assembramenti, che in questa delicata Fase 2 di contrasto al Covid-19», scrive nella lettera.

Non solo: «Sono tornati in strada i venditori di sigarette di contrabbando che, distribuiti tra via del Sopramuro e borgo San Antonio Abate, hanno offeso con la loro presenza l'immagine della Napoli legale, ma anche l'iniziativa Giornata mondiale senza tabacco». Affari no-stop rilevati dal monitoraggio, con prodotti a basso prezzo e, ovviamente, tutti senza una provenienza certificata: «Ma incoraggiano la dipendenza da fumo e mettono a rischio la salute di migliaia di persone», l'allarme. Si contano oltre 93mila morti per le bionde in Italia, stando ai dati indicati sul sito internet del ministero della Salute. «Continueremo a documentare, nel bene e nel male, la realtà di questa nostra amata e complicata città, anche se l'amministrazione non ha dato risposte ai nostri appelli», conclude Alfano. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA