Cardarelli, video choc del paziente morto nel bagno ma ci sono altre tre vittime in 24 ore

Cardarelli, video choc del paziente morto nel bagno ma ci sono altre tre vittime in 24 ore
di Fiorangela D'Amora e Ettore Mautone
Giovedì 12 Novembre 2020, 08:00 - Ultimo agg. 15:42
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Anno 2020, 11 novembre del tempo pandemico da Sars-Cov-2. Ospedale Cardarelli, un malato tra i tanti, sospetto per Covid-19, è nell'area pretriage del pronto soccorso invasa da pazienti. Va al bagno e muore. Nel braccio ha un accesso venoso per i prelievi. Ha fatto il tampone rapido e praticato quello tradizionale. Dovrà fare la Tac e come tutti la trafila per stabilire la diagnosi, lo stadio della malattia, cercare un letto misurato sulla sua gravità clinica. Ma il virus è subdolo, non ti dice quanto male stanno i tuoi polmoni e quanta aria ti è rimasta da respirare. Per questo il malato ha la forza di alzarsi da solo, ma stramazza per terra. Qualcuno apre la porta e fa foto e filmati che, come sempre nel circo mediatico, raggiungono il web, la tribuna scomposta dei social, trovano terreno fertile nelle battaglie di bandiera. Il dolore perde la compostezza di cui si nutre ogni tragedia e si mischia agli echi scomposti dell'indignazione, della vorace ricerca dei colpevoli.

Al Cardarelli ieri sono decedute quattro persone in pronto soccorso per una rapida evoluzione negativa di Covid-19 come descritto nella letteratura scientifica. Erano tutti anziani, ma non tanto da doverne morire. A sud della città lo scenario non cambia: ospedale San Leonardo di Castellammare, anche qui i positivi da ricoverare muoiono in barella, nell'area del Pronto Soccorso, dove si aspetta ore prima di entrare in reparto. Nonostante lo sforzo organizzativo e umano di sanitari e dirigenti anche lì non ci sono più spazi per accudire e curare. «Ma ormai - spiegano i vertici dell'Asl Napoli 3 Sud, competente per territorialità - la situazione è questa da giorni, abbiamo ammalati su barelle, sulle sedie, su strapuntini, ovunque si possano tenere in osservazione per somministrare loro cure e non rispedirli a casa». La pandemia è un disastro e i camici bianchi si chiedono perché tutto scorre come se nulla fosse. 

 

«Un video scioccante quello che ci è stato inviato - commenta il Consigliere regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli riferendosi al decesso del Cardarelli - per questo abbiamo chiesto alla direzione dell'ospedale di approfondire la vicenda. È stata aperta una inchiesta interna, sono stati allertati i carabinieri ed è stata disposta l'autopsia sul paziente morto. In un momento così delicato è necessaria la massima trasparenza e il massimo rigore. A ritrovare il corpo del paziente, con probabile infezione da Covid-19, è stato, lo stesso personale dell'ospedale che ha notato l'eccessiva permanenza dell'uomo nella toilette. Il video che mostra il corpo dell'uomo è stato girato durante l'allontanamento dei soccorritori andati a prendere una lettiga sulla quale adagiare il corpo. Alla famiglia di questa persona vanno le nostre più sentite condoglianze». Condoglianze che arrivano anche dai vertici del Cardarelli: «Non è al momento possibile stabilire quale sia stata la causa del malore che ha portato al decesso - dice il manager Giuseppe Longo, abbiamo doverosamente avviato ogni indagine necessaria.

Alla famiglia dell'uomo vanno le condoglianze della direzione strategica e di tutto il personale che si spende ogni giorno per porre un argine alla violenza di questa pandemia. È deprecabile - conclude - che eventi simili siano oggetto di strumentalizzazioni tese a costruire terribili e pericolose suggestioni nell'opinione pubblica. Proprio per questo, e per il rispetto dovuto alla sofferenza della famiglia abbiamo avviato un'indagine interna tesa ad accertare chi e in che modo abbia girato e diffuso il video. È bene sottolineare che a tutti i pazienti dell'area sospetti, al pari di tutte le altre, viene sempre garantita continua assistenza da parte del personale in servizio». 

Video

Quattro persone sono morte rapidamente di Covid al Cardarelli, altrettante nella notte tra martedì e mercoledì a Castellammare. Erano posizionati sulle barelle delle ambulanze, all'interno dell'ospedale in attesa di un posto letto. Come una guerra silenziosa che porta via anziani e persone deboli, anche se tra i deceduti ieri c'è anche un 44enne. L'uomo, cardiopatico originario di Torre Annunziata, è spirato a pochi minuti di distanza da una 84enne di Vico Equense, un 71enne di Pompei e un'altra anziana proveniente da una Rsa di Torre Annunziata, dove il bilancio parla già di tre morti per Covid. Nel pomeriggio precedente c'era stato un altro decesso: un'anziana che arrivava da un'altra residenza per anziani, da Pimonte sui Monti Lattari e aveva saputo del marito positivo morto appena cinque giorni fa. Ieri ancora un altro decesso sempre in area emergenza. Il suono delle ambulanze non si ferma. La centrale del 118 è subissata di telefonate ogni giorno e gli operatori sono obbligati a scegliere dove inviare l'ambulanza. Nelle case dove non arrivano i soccorsi, spesso i cittadini scelgono di mettersi in macchina e fare la fila. I malati vengono assistiti anche in auto, come al Cotugno e al Cardarelli le bombole di ossigeno vengono portate all'esterno. È accaduto per Michele, che martedì ha atteso in auto dal mattino per entrare in Pronto Soccorso. La moglie, disperata, alle undici di sera ha diffuso un appello video, sui social, per chiedere aiuto. Fino a quando gli infermieri del San Leonardo non sono tornati per prenderlo in cura all'interno. La speranza è di entrare almeno nei corridoi. È come in guerra. I morti sono all'ordine del giorno, la sala mortuaria dell'ospedale non ha più posto per le bare. Impossibile anche risalire all'età e alla provenienza dei deceduti. «I medici e gli infermieri dovrebbero fermarsi e andare in cerca delle cartelle cliniche, ma nessuno si ferma. Non possono esaudire queste richieste perché non hanno il tempo per farlo, lo sottrarrebbero alle cure di altri ammalati». Gaetano D'Onofrio, direttore sanitario dell'Asl Na3 Sud, assicura: «Gli anziani deceduti erano ricoverati e non esterni al Pronto soccorso, provenienti dalla provincia e regolarmente assistiti». Al San Leonardo hanno svuotato un'intera ala dell'ospedale per fare spazio ai ricoveri Covid. «Non saremo un Covid Hospital» precisa la direttrice del San Leonardo, Rosalba Santarpia, ma di fatto attualmente ci sono già 38 ricoverati in prima linea e altri 30 letti saranno attivi entro il week end. 

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