Donne, la sfida lavoro a Napoli: «Soldi a chi assume le vittime di violenza»

Iniziativa della Camera di commercio: finanziamenti per le aziende “virtuose”

Donne, la sfida lavoro a Napoli: «Soldi a chi assume le vittime di violenza»
di Valerio Iuliano
Venerdì 25 Novembre 2022, 23:58 - Ultimo agg. 27 Novembre, 10:11
4 Minuti di Lettura

I casi di violenza sulle donne si moltiplicano, le denunce alle forze dell’ordine si susseguono e dalle istituzioni arriva un segnale concreto per aiutare le vittime. La Camera di Commercio ha istituito un fondo a favore delle imprese che assumeranno donne vittime di violenza.

L’iniziativa è scaturita da una proposta del Comitato per l’Imprenditoria Femminile dell’Ente. A portarla in giunta camerale è stata la vicepresidente dell’ente Liliana Langella. La piaga della violenza di genere e le possibilità di contrastarla, attraverso gli incentivi alle aziende, sono stati al centro di un incontro organizzato dal Comitato, presieduto da Stefania Brancaccio, proprio in occasione della giornata contro la Violenza sulle donne. «Abbiamo accolto con molto entusiasmo la proposta del Comitato – ha spiegato il presidente Ciro Fiola – perché c’è bisogno di fornire risposte concrete. I soldi delle imprese devono ritornare alle imprese, in questo caso attraverso un percorso virtuoso che incentivi la responsabilità sociale. La violenza sulle donne, come quella sui bambini o su chiunque, va contrastata con ogni azione possibile, partendo dalla formazione di una coscienza condivisa forte e capace di sconfiggere un’autentica piaga dei nostri tempi».

Nel 2023 la Camera di Commercio pubblicherà bandi per l’inserimento delle donne vittime di molestie nel mondo del lavoro, con un incentivo, forse sotto forma di decontribuzione, per le aziende che le assumono. «Chiederò in Giunta un fondo consistente», ha assicurato Langella, per la quale «è necessaria un’operazione che riesca ad avere un risultato tangibile per fornire un contributo reale alle vittime».

Video

La legge non prevede, per i casi di molestie sessuali sui luoghi di lavoro, il licenziamento automatico di coloro che se ne macchiano. L’imprenditrice Stefania Brancaccio ha illustrato il caso di un dipendente di una sua azienda, che è stato licenziato, dopo essersi reso protagonista di molestie, in virtù di una norma del regolamento aziendale, che la stessa imprenditrice aveva fatto inserire. «Solo con una norma apposita - ha detto Brancaccio - è possibile disporre il licenziamento automatico per coloro che commettono questi reati.

La violenza sulle donne si trova in tutti gli ambienti sociali. Ovunque. Ed è in quella direzione che dobbiamo andare per dare una risposta concreta».

Le segnalazioni alle forze dell’ordine sono numerose in tutta la città. Per l’ispettore superiore della Polizia di Stato Carmela Serrone «bisogna agire soprattutto sul fronte della prevenzione. A Scampia abbiamo realizzato Alice oltre lo specchio, con un’area completamente dedicata alle vittime, in cui le donne vengono ascoltate in un ambiente pronto ad accoglierle senza pregiudizio, e dove possono denunciare i reati guardando i loro figli giocare in una stanza attigua attraverso le telecamere».

Per l’assessore regionale Armida Filippelli, «Imprese e formazione insieme possono dare una risposta concreta al contrasto alla violenza di genere. Dobbiamo cambiare proprio i paradigmi culturali. Ci vuole, anche in questo, grande formazione. È un progetto che davvero cambierà le cose, perché non assistiamo solo le vittime di violenza ma formiamo tutte le persone che hanno contatti con questo problema e devono fornire assistenza. I dati sono terribili. Gli ultimi avvenimenti ci fanno ben comprendere come il fenomeno si sia incattivito. Se non cambiamo i parametri della cultura patriarcale, non andremo da nessuna parte». Mentre il consigliere regionale Bruna Fiola spiega: «È una misura che va nella direzione dell’autonomia delle donne, facendo leva sugli aiuti alle imprese, per dare alle vittime di violenza la possibilità di rientrare nel ciclo della vita, attraverso il mondo del lavoro e perciò riacquistando dignità. Dobbiamo avere garanzie dalle aziende per evitare che sia una misura utile solo per un breve periodo e che si trasformi in un’opportunità sprecata».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA