Città della Scienza, Silvestrini ritorna in ufficio: «Che gioia essere qui con voi»

La commozione di Villari: «È la prima volta da quando sono presidente che Vittorio viene qui»

Vittorio Silvestrini col management di Città della Scienza
Vittorio Silvestrini col management di Città della Scienza
di Luigi Roano
Giovedì 2 Febbraio 2023, 07:00 - Ultimo agg. 24 Febbraio, 10:35
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Un omaggio che ha commosso tutti ma soprattutto il festeggiato, cioè Vittorio Silvestrini, il fondatore di Città della Scienza. Un tributo fattogli li a casa sua. Da dove mancava da qualche anno, soprattutto per problemi fisici. Silvestrini è tornato allo Science centre per l'inaugurazione della mostra realizzata con il figlio Paolo sulla «sincronicità che lega Arte e Scienza». Dipinti dai mille colori come le emozioni che si sono respirate al taglio del nastro. A omaggiarlo gli amici di sempre come Massimo Pica Ciamarra, l'architetto che ha disegnato Città della scienza, «con lui abbiamo iniziato a lavorare in un appartamento di tre stanze, ma Vittorio già aveva intuito che futuro ci sarebbe stato», Vincenzo Cuomo, prima allievo poi docente di fisica e Carla Giusti. Si è commosso quando il presidente Riccardo Villari gli ha comunicato che «la ricostruzione è a un passo» dopo il rogo di 10 anni fa. Un filo di voce, il tremito delle mani racconta della sua malattia, la carrozzella spinta dall'instancabile moglie Stefania dà a lui - fisico di prestigio con decine di pubblicazioni - nuove coordinate per muoversi nello spazio, ma lo sguardo è vivo, vivissimo, emana una luce speciale come se dicesse, «io sono qui più lucido che mai». Silvestrini, del resto, è stato sempre un lottatore. La pandemia e le fragilità del corpo lo hanno tenuto lontano dalla sua creatura. Però domenica, quando c'è stata l'inaugurazione della mostra, ha voluto esserci. Ghiotta l'occasione per tonare grandissima la felicità di esporre opere assieme al figlio Paolo. Villari ha fortemente voluto ospitare proprio negli spazi della Fondazione, una esposizione di sculture e quadri, che ripercorrono oltre trentacinque anni di storia. Un omaggio a chi «perseguendo il suo pensiero visionario, ha realizzato un modello di conoscenza intesa come bene comune». Il presidente ha parole dolci per Silvestrini: «È la prima volta da quando sono presidente che Vittorio viene qui - racconta - grazie alla sua intuizione è nato il primo Science Centre italiano, una delle prime grandi istituzioni culturali europee che continua felicemente a portare avanti tuttora la sua mission legata alla divulgazione di saperi e conoscenze e favorire così lo sviluppo. Un processo culturale che si completa anche grazie all'influenza reciproca di arte e scienza, come emerge anche dalla mostra che suscita tante emozioni e testimonia il legame indissolubile tra Silvestrini e Città della Scienza». Parola al figlio Paolo: «Sono orgoglioso della mia famiglia e del meraviglioso rapporto con mio padre. La Mostra sulla sincronicità ci narra che siamo parte di un unico sistema così come la percezione dell'armonia della sinfonia richiede la consapevolezza dell'insieme. Il fenomeno scientifico classico è stato rivoluzionato: oltre la mente e il pensiero razionale anche l'intuizione ha il suo peso: è un nuovo modo di vedere il mondo».

Era il 1987, infatti, quando Silvestrini, a Città della Scienza, inaugurò il primo Festival della Scienza europeo: Futuro Remoto.

Che a 35 anni di distanza regge ancora. Un riconoscimento importante l'omaggio a Silvestrini. È ancora il figlio a parlare: «La sincronicità nell'arte è evidente, una sinfonia non analizza una singola nota è l'unione di tutte le note. Lo stesso vale per le arti visive andiamo a vedere tutti gli elementi cromatici che formano una unità cromatica». 

 

«Il privilegio chi ho avuto - racconta Pica Ciamarra - è quello di avere conosciuto Vittorio, all'epoca facevamo parte di gruppi in competizione su progetti per l'energia solare. Come andò a finire? Ex aequo e poi con Vittorio abbiamo esperienze comuni, ricordo che Vittorio mi coinvolse in un piccolo appartamento dove poi è nata Città della Scienza, eravamo un gruppo che ragionava di tante cose ma lui ebbe l'intuizione e sottolineo mentre stavamo solo in tre stanze di Città della Scienza. 

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