«I cugini americani» di Genny:
docufilm sul riscatto di Napoli

«I cugini americani» di Genny: docufilm sul riscatto di Napoli
Sabato 17 Dicembre 2016, 17:49
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Genny, un ragazzo del rione Sanità di Napoli riceve la visita di Alexia e Edward, due suoi cugini emigrati tanti anni prima in America, a New York. La cugina è molto bella, elegante e subito entusiasta della città; il cugino invece è molto scettico e presuntuoso. In ogni caso Genny è molto preoccupato di sfigurare: cosa può offrire il rione Sanità a due newyorkesi? I ragazzi decidono quindi di mostrare ai cugini con tanti piccoli imbrogli una Sanità che non c’è, un quartiere a misura di ragazzi, ma dietro la finzione emergerà un rione pieno di umanità e di speranze. E' questo il filo del racconto su cui si snoda “I cugini americani”, il cortometraggio scritto, diretto e realizzato da 20 studenti dell’Isabella d’Este Caracciolo, l’istituto professionale nel cuore del rione Sanità.

Qui, nella scuola che frequentava Genny Cesarano, il ragazzo vittima innocente della camorra, quelli che erano i suoi compagni di classe hanno scoperto il mondo del cinema, ma soprattutto, hanno imparato e avuto la possibilità di raccontare loro stessi, il loro quartiere, i loro sogni. Un racconto racchiuso nel cortometraggio realizzato nell’ambito di “Io sono qui”, il progetto dell’Autorità Garante dell’infanzia e adolescenza, finanziato con fondi europei e giunto alla conclusione: oggi “I cugini americani” è stato proiettato nell’auditorium dell’Isabella d’Este, con i ragazzi che lo hanno realizzato e con i loro compagni di scuola.

Alessia Esposito, che interpreta la cugina americana, racconta: «Nella scrittura del film volevamo proiettare la nostra idea del quartiere com’è e come vorremmo che fosse. Sappiamo che la Sanità difficilmente cambierà, quando sentiamo i politici dire che faranno tante cose per la Sanità non ci crediamo, perché se avessero veramente voluto dare qualcosa al quartiere lo avrebbero già fatto, invece di dirlo soltanto. Ma sappiamo anche che dobbiamo difenderla da chi la vede solo come un quartiere difficile, da chi nei Tg la dipinge come un luogo dove non esiste il bene. Invece qui esiste e volevamo mostrarlo anche nel film».

In totale, venti i ragazzi e le ragazze che sono stati coinvolti nel progetto, assistiti da tre tutor professionisti nel settore della produzione audiovisive. «I momenti più belli – dice Salvatore Buoncore, 18 anni, un altro degli studenti-attori – sono stati quelli delle riunioni per scrivere il film, lo stare insieme per un obiettivo comune. E’ stato difficile ma anche un’esperienza indimenticabile. Come pure lo è stato il coinvolgimento del quartiere: appena vedevano la telecamera nei vicoli tutti si avvicinavano, chiedevano e a poco a poco tutto il quartiere è stato coinvolto nel progetto».

La proiezione de “I cugini americani” alla Isabella d’Este Caracciolo è una delle tappe del tour finale del progetto “Io sono qui”. Nell’ultima settimana, infatti, ci sono state le proiezioni degli otto cortometraggi e docufiction (che stamattina sono stati proiettati anche per gli studenti della Sanità) che sono stati realizzati dagli studenti delle otto scuole di quartieri difficile di otto città delle Regioni del Sud Obiettivo Convergenza: Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. In totale duecento ragazzi hanno scritto, diretto, interpretato, ripreso otto film, documentari o docufiction, raccontando la loro vita, il loro quartiere e il concetto di legalità, seguiti da tutor professionali, dai professori dell’istituto tra cui Alessandra Errico e Paolo Fratello, che li hanno aiutati a diventare prima di tutto un team capace di lavorare insieme ma anche una troupe cinematografica.

"Io sono qui" è il progetto promosso dall’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza nell'ambito del Piano di Azione Giovani Sicurezza e Legalità (PAG) del Ministero dell'Interno in qualità di Autorità di Gestione e che ha avuto come partner Il Polo Qualità di Napoli, l’Associazione Culturale VisiOnAir, l’Ente Autonomo Giffoni Experience e l’Associazione Italiana Maestri Cattolici (A.I.M.C.). I risultati finali del progetto sono stati presentati oggi al Teatro dei Piccoli della Mostra d’Oltremare di Napoli, con Matteo Piantedosi, prefetto e vicecapo della Polizia di Stato; Filomena Albano, autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza; Lucia Fortini, assessore all’istruzione della Regione Campania; Alessandra Clemente - Assessore alle Politiche Giovanili del Comune di Napoli; Domenico Tuccillo – Presidente ANCI Campania; Claudio Gubitosi - Direttore Giffoni Experience; Angela Orabona - Responsabile Polo Qualità di Napoli – MIUR; Giuseppe Desideri - Presidente Associazione Italiana Maestri Cattolici – AIMC; Stefania Suma - Associazione Culturale VisiOnAir; Don Antonio Loffredo - Parroco Basilica di S. Maria della Sanità - Fondazione San Gennaro; Padre Alex Zanotelli – Parroco Rione Sanità; Antonio Noto – Direttore generale Istituto Demoscopico IPR Marketing.  E, naturalmente, con tutte le città e scuole coinvolte: Gioia Tauro – Istituto Francesco Severo Guerrisi: docufilm dal titolo “A-z”, 21 ragazzi coinvolti; Capua – Istituto Federico II: Fiction dal titolo “I sogni dell’aviatore”, 23 ragazzi coinvolti; Napoli – Istituto Caracciolo: Fiction dal titolo “I cugini americani”, 19 ragazzi coinvolti; Bari – Liceo Salvemini: Fiction dal titolo “Bus”, 17 ragazzi coinvolti; Taranto – Istituto Augusto Righi: Fiction dal titolo “Exit”, 24 ragazzi coinvolti; Catania – Istituto Cannizzaro: Fiction dal titolo “Arancino meccanico”, 24 ragazzi coinvolti; Cosenza – Liceo Scorza: Fiction dal titolo “Il ponte dei passi perduti”, 45 ragazzi coinvolti; Palermo – Liceo Einaudi: Fiction dal titolo “Le carte giuste”, 22 ragazzi coinvolti.
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