Internet e telefono offline il 21 marzo
per la giornata della disconnessione

Internet e telefono offline il 21 marzo per la giornata della disconnessione
di Rossella Grasso
Venerdì 9 Marzo 2018, 13:40 - Ultimo agg. 19:08
3 Minuti di Lettura
Smartphone in mano, tablet connessi e pc sempre accesi. È così che si consuma la giornata di molti, sempre connessi, sempre in contatto con tutti e sempre informati, più o meno bene. Una giornata senza internet sembra un miraggio. Per questo motivo l’Assessorato alla Cultura ed al Turismo del Comune di Napoli promuove per  il prossimo 21 marzo, primo giorno di primavera, La giornata della disconnessione. La giornata si ispira al vademecum per i lettori selvaggi di Giuseppe Montesano, «Come diventare vivi». Tanti eventi, spettacoli, musica e teatro per passare una giornata completamente disconnessi. Praticamente come succedeva fino a qualche anno fa e nessuno ne soffriva come succede oggi. L'invito per quel giorno a tutti i cittadini napoletani è a spegnere smartphon, tablet, computer, TV e tutti gli altri dispositivi di connessione digitale e fare cose insieme, comunicando, senza mediazioni di apparati tecnologici.

«Invitiamo i cittadini ad andare andare in libreria, ad ascoltare musica, a teatro, al cinema ma in sala, a ballare, a recitare poesie o serenate o abbracciarsi, baciarsi, fare all'amore, stringersi la mano, fare girotondi, sfilate in costume», ha detto Nino Daniele Assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli. Un appello è stato lanciato già nelle scorse settimane agli enti, agli istituti culturali, alle associazioni affinché aiutassero l'Assessorato alla Cultura a creare occasioni di socialità culturale in questa giornata speciale. La risposta è stata entusiasta e entusiasmante. Tantissime le proposte che sono arrivate. La giornata della disconnessione sarà l'occasione per celebrare i 25 anni della Nuova Orchestra Scarlatti il 21 marzo alle 20.30 sul palco del Teatro Mediterraneo, a venticinque anni esatti dalla data del concerto inaugurale tenutosi allora nel vicino  Auditorium della RAI di Napoli. L'Orchestra Scarlatti, arricchita  per l’occasione dalla presenza di alcuni fra i tanti musicisti che hanno collaborato con lei negli anni trascorsi, presenterà anche la più giovane delle sue nuove creature, l’Orchestra Scarlatti Junior, ragazze e ragazzi tra gli 11 e i 20 anni di età.
 

Tra le proposte più originali quella del Museo Archeologico Nazionale con la Festa di Primavera che aprirà il FestivalMANN 2018 con il concerto della Scalzabanda & Orchestra Multietnica di Arezzo alle 15.30 alla Galleria Principe. Non solo un'occasione per proporre ai turisti partenopei un raffinato e caldo viaggio di ricerca musicale, ma anche un vero e proprio cammino comune dalla Galleria Principe di Napoli al Museo Archeologico Nazionale. Il pubblico sarà invitato, dunque, a seguire un corteo, la scia della musica, lasciando da parte i dispositivi elettronici ed assecondando le emozioni legate alle melodie sentimentali e ai ritmi più coinvolgenti. Torna anche “Il Piccolo Regno Incantato”, lo spettacolo dedicato alle favole che, nella sua versione primaverile, riaprirà i battenti al Complesso di San Domenico Maggiore proprio il 21 marzo, dalle 10 alle 19. L'elenco completo delle iniziative è consultabile sul sito del Comune di Napoli. 
 
Madrina della manifestazione è la giovane attrice Chiara Baffi, simbolo della disconnessione che solo il teatro sa offrire. Spegnere tutto e immergersi nello spettacolo come un tempo facevano gli antichi che mettevano in pratica la catarsi è un valore che oggi si è perso nella frenesia del quotidiano. Così come il piacere della lettura, dello sfogliare pagine di carta e sentirne il profumo. Giuseppe Montesano stuzzica questo piacere nel volume «Come diventare vivi, un vademecum per lettori selvaggi». «Con le pagine di questo libro partiamo per un viaggio attraverso le conquiste delle neuroscienze che si ribellano alla dittatura digitale - dice lo scrittore - siamo investiti dal grido di chi non accetta le semplificazioni sciocche spacciate per progresso, e siamo colti dallo stupore sprigionato da una poesia letta ad alta voce e condivisa parola per parola. Montesano argomenta e racconta, e ci ricorda che aprire un libro vuol dire entrare nel regno della libertà. Il lettore disposto a lasciarsi cambiare dai libri che incontra, pronto a nascere e ad amare di nuovo a ogni pagina, è un lettore selvaggio: nell'avventura ha da perdere solo la sua prigionia, e ha tutta la vita da guadagnare».
© RIPRODUZIONE RISERVATA