Cultura, Sangiuliano nomina Luciano Cannito nel cda del Mercadante: «Pronto a lottare come un ariete per il teatro»

Luciano Cannito
Luciano Cannito
Maria Pirrodi Maria Pirro
Giovedì 16 Marzo 2023, 06:30
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«Sono un ariete, un lottatore. Pronto a battermi per il Mercadante di Napoli. Ho delle corna favolose», dice con ironia e determinazione Luciano Cannito, new entry (a questo punto, da sfondamento) nel consiglio di amministrazione del teatro. Scelto dal ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, perché «nome di comprovata professionalità».

Sessant’anni, di cui 40 vissuti sul palco e dietro le quinte: regista, autore, coreografo con oltre 80 spettacoli: al Metropolitan di New York, alla Scala di Milano, al Bolshoi di Mosca, al Teatro nazionale di Hong Kong. Dal 2010 collabora pure con «Amici» di Maria De Filippi su Canale 5, come maestro di danza, ma nel 1998 ha anche firmato con Roberto De Simone il balletto «Te voglio bene assaje».

Attuale direttore artistico dei teatri Alfieri e Gioiello di Torino, nel consiglio di sorveglianza della Siae, direttore artistico di Roma city musical, Roma city ballet company e Art village Roma, componente del tavolo permanente della danza del dicastero. «Sono onorato della fiducia del ministro. Di questa scelta basata sulla meritocrazia», rivendica Cannito, che non perde di vista l’obiettivo: «Alzare il sipario», per lo show. Presto con il direttore artistico dello Stabile partenopeo, Roberto Andò. «Un professionista serio, che conosco da tempo: mi ha chiamato per la nomina, e sta facendo un lavoro davvero eccellente: il mio compito sarà sostenerlo».

Come? «Con le mie competenze, favorendo contatti pubblici e privati», e anche nella battaglia in difesa dei fondi destinati al teatro. «Non è possibile che si pensi di tagliare fondi lì dove si fa un lavoro fondamentale per il territorio», afferma perentorio. «Nessuno può pensare sia una cosa saggia».

Il coreografo manca dal Mercadante dagli anni Duemila, da quando era direttore di corpo di ballo del San Carlo e realizzò un suo spettacolo. Adesso torna con un ruolo diverso. Potrebbe essere il nuovo presidente, e subentrare a Federico Cafiero de Raho, dimessosi perché eletto in Parlamento con il Moviemento Cinque Stelle. Un incarico prima ancora ricoperto da Filippo Patroni Griffi. «Non lo so, la designazione dipende dalla votazione di tutto il consiglio di amministrazione. Di certo, sono convinto dell’importanza di fare squadra e lavorare su progetti chiari». Avanti tutta. 

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