Dopo quattro anni torna il premio Fondazione Mannajuolo, interrotto a causa della pandemia. L’undicesima edizione è stata celebrata ieri sera nella galleria Al Blu di Prussia, nel palazzo costruito dalla famiglia Mannajuolo all’inizio del secolo scorso. Ad aggiudicarsi il premio la regista Laura Angiulli, gli attori (e coppia nella vita) Susy Del Giudice e Giovanni Esposito, i produttori Alessandro e Andrea Cannavale; nel corso della manifestazione hanno ricevuto il premio Fanzago – che non avevano potuto ritirare in precedenza - Patrizia e Giuseppe Mannajuolo. È stato proprio quest’ultimo a commentare il senso dei riconoscimenti: «La nostra manifestazione ha un occhio di riguardo per il mondo del cinema e del teatro».
Il riferimento è anche ai premiati delle vecchie edizioni tra cui la Cardinale, Rigillo, Cappuccio, Arena. Perciò, ha aggiunto Mannajuolo, che al cinema è particolarmente legato dato che in passato ha recitato in sette film di Roberto Rossellini, «abbiamo voluto premiare la ricerca teatrale della Angiulli e il suo recente “Amleto”, Esposito per una carriera in continua evoluzione e perché a breve esordirà alla regia di un film, l’esperienza della Del Giudice fino all’interpretazione della madre dei De Filippo nello sceneggiato Rai diretto da Sergio Rubini, l’impegno dei Cannavale con la loro Run-film, culminato nello splendido “La divina cometa” di Mimmo Paladino.
La serata è stata condotta da Titta Fiore, presidente della Film Commission, e dalla giornalista Paola de Ciuceis; ai premiati è stata consegnata un’opera dell’artista Ambra Selvaggia Caminito.