Papa, pastori da Napoli: «Ecco il nostro presepe»

Bergoglio sceglie una bottega partenopea al lavoro gli artigiani Cantone e Costabile

Il presepe del Papa
Il presepe del Papa
di Antonella Ambrosio
Martedì 28 Novembre 2023, 08:30
4 Minuti di Lettura

Dodici pastori, a grandezza naturale, circa 1.90 centimetri. La maestria della bottega artigiana Cantone&Costabile che regala ancora una volta l’arte vera della tradizione presepiale partenopea, lontana dall’eco di rievocazioni meramente commerciali. Non solo la triade sacra, ma anche altri personaggi realizzati per la greppia di Greccio, in occasione degli 800 dal primo presepe vivente, che si animò nella notte del 24 dicembre 1223. Un’opera sontuosa, fortemente voluta da Papa Francesco, già in fase di allestimento in Vaticano, che sarà inaugurata il 9 dicembre. C’è tutta la passione e il sentimento religioso nelle dodici imponenti statue, che oltre alla Madonna e San Giuseppe, vedono la realizzazione di San Francesco che culla il bambin Gesù, tre frati francescani, un sacerdote, due nobili, e per la prima volta il bue e l’asinello riprodotti a figura intera.

Dodici piccoli gioielli la cui lavorazione è partita a giugno nella bottega d’arte di via Benedetto Croce e nei laboratori di San Giovanni a Teduccio, rispettando raffinatamente l’iconografia dell’affresco del presepe di Greccio. Un complesso scultoreo che risponde alla fisiognomica originale dei personaggi partendo dai volti, al taglio dei capelli fino ai vestiti. «Artisticamente grande soddisfazione per essere stato scelto a rappresentare un presepe di grande livello culturale e religioso, fuori da una logica commerciale, che purtroppo oggi va di moda oltre la tradizione», ha spiegato Antonio Cantone, che insieme alla moglie Maria dedica cura e attenzione affinché l’arte presepiale non si perda nel mercimonio comune da bancarella, figlio dell’attualità. E a guardarle bene le statue restituiscono il vero senso dell’arte, che sembra davvero animarsi. Dai lineamenti del viso, le pieghe dei vestiti, i muscoli tesi, tutto è stato realizzato per comunicare, esprimere quei sentimenti intrinsechi al vero senso della Natività.

Un’arte che cattura l’essenza, avvolge grazie ad una potenza visiva in grado di suscitare emozioni profonde. D’altronde lo stesso Papa Francesco nelle sue visite a Greccio, la prima per conoscere il luogo dove san Francesco d’Assisi ha inventato il presepe, la seconda per firmare la Lettera Apostolica Admirabile signum sul senso e il significato del presepe oggi, aveva avvertito lo sprigionarsi una particolare emozione dalla grotta dove si ammira un affresco medievale che ritrae la notte di Betlemme e quella di Greccio. 

Video

Di qui la volontà, per celebrare gli ottocento anni del presepe, di realizzare un’opera monumentale che richiamasse quell’iconagrafia tanto cara al Pontefice. E il presepe in toto restituisce quella visione, fissando un momento in cui il tempo sembra addirittura fermarsi e la linea tra presente e passato diventare quasi inesistente. Antonio Cantone e Maria Costabile già nel 2013 esposero in piazza San Pietro un presepe ambientato in una grotta che ricordava un po’ l’immagine di Posillipo.

Nel 2017 la comunità benedettina di Montevergine, con il supporto della Regione Campania, offrì una particolarissima opera presepiale in stile settecento napoletano realizzata proprio dalla bottega napoletana con a tema le sette opere della misericordia, tema tanto caro al Santo Padre. Nell’opera del 2023, su input di Fondaco, Costabile&Cantone saranno insieme a I Guzzini per l’illuminazione e Cinecittà per la scenografia. Un team tutto made in Italy, che fa della bottega d’arte un vanto partenopeo internazionale considerato l’elevato numero di fedeli e turisti in visita al Vaticano provenienti da tutto il mondo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA