«Con mio marito al San Carlo», debutto magico per la Netrebko

«Con mio marito al San Carlo», debutto magico per la Netrebko
di Donatella Longobardi
Martedì 15 Febbraio 2022, 11:43
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«Qui mi sento molto molto felice, l'altro giorno ho visitato castel Sant'Elmo e San Martino e da lì ho scoperto di poter scendere a piedi fino al centro della città. Ho camminato per chilometri attraverso scale e vicoli, ho girato i Quartieri Spagnoli e visto i murales di Totò e Eduardo, una cosa incredibile!». Eccola Anna Netrebko. La superstar della lirica è a Napoli da una settimana, non ha perso occasione per fare la turista in compagnia del marito, il tenore azero Yusif Eyvazov, e postare decine e decine di filmati e foto di Napoli su Instagram per la gioia dei 754.285 followers (dato di ieri) che li seguono in tutto il mondo. La coppia debutta stasera (ore 20) sul palcoscenico del San Carlo nell'«Aida» che celebra i 150 anni dell'opera di Verdi in Italia dopo il debutto al Cairo (1871). Sul podio Michelangelo Mazza, al suo esordio al Lirico napoletano, in scena uno storico allestimento della Fenice di Venezia firmato da Mauro Bolognini, qui ripreso da Bepi Morassi. Sei le repliche previste fino al 26 febbraio con un cast che vede alternarsi nel ruolo del titolo la soprano ucraina Liudmyla Monastyrska al fianco del Radames di Stefano La Colla (nelle recite del 17, 20, 23, 26 febbraio) mentre Amneris sarà interpretata da Ekaterina Gubanova e Agnieszka Rehlis. Franco Vassallo sarà Amonastro, Nicolas Testè Ramfis, Mattia Denti il Re d'Egitto. Netrebko e Eyvazov canteranno nei panni di Aida e Radames oggi, il 18 e il 21 febbraio. È la prima volta che i due affrontano insieme il capolavoro verdiano. A farli incontrare e innamorare - fu il Puccini di «Manon Lescaut» all'Opera di Roma con Riccardo Muti sul podio nel 2014.

È così?
«Già, fu amore subito.

Dopo un anno», racconta il soprano, «ci siamo sposati. Da allora cerchiamo di cantare più spesso possibile insieme, in scena capiamo subito le esigenze dell'altro, ci sosteniamo a vicenda».

E anche a Napoli per due estati consecutive avete cantato insieme ospiti del San Carlo in piazza del Plebiscito, «Tosca» e «Trovatore», più un concerto a Caserta.
«Ho dei ricordi bellissimi della città e delle opere all'aperto realizzate in forma di concerto. Ho cantato all'interno solo una volta per il maltempo una recita di Trovatore. Ma questo è il mio vero debutto sul palcoscenico dell'antico teatro in uno spettacolo completo, con scene e costumi».

E cosa prova ad ascoltare la sua voce in questa sala?
«Sì, so che il meraviglioso San Carlo ha una acustica speciale. È davvero semplice cantare qui. Stando sul palcoscenico si capisce che la voce corre lontano verso il pubblico. Me ne sono accorta ascoltando gli altri della compagnia. E ho capito che devo essere molto rilassata, lasciare che la mia voce vada libera seguendo tutte le dinamiche della musica. E divertirmi».
In questo caso affronta un allestimento molto tradizionale, cosa ne pensa?
«Il set riproduce l'antico Egitto, i costumi sono bellissimi. Io preferisco Aida in un ambiente storico, almeno questa è la mia opinione. È chiaro che con il tempo lo sguardo su quest'opera cambia e tutto cambia nel mondo. Ma è interessante che l'opera si svolga in un contesto in sintonia con il libretto».

La sua Aida?
«Non la canto spesso, la prima volta fu nel 2017 con Muti a Salisburgo. Qui non avrò il volto dipinto di nero ma costumi e gioielli bellissimi. E le mani tatuate per dare un tocco di esotismo al personaggio. Un personaggio molto sfortunato.... Forse è più chiaro chi sia la sua rivale, Amneris. Credo che la schiava etiope vada indagata a fondo per realizzare un carattere interessante attraverso le sue frasi, i suoi cambiamenti».

Ma cosa pensa di una donna che sceglie di morire per amore?
«Quella dell'opera è storia. Per fortuna oggi certe cose accadono di rado. Però ogni donna capisce cosa significa perdere la persona che si ama, il proprio cuore muore insieme all'altro. E questo è un po' morire...».

Tra le eroine che porta sul palco, Violetta, Manon, Tosca, Aida, ne preferisce qualcuna?
«Interpreto davvero molte donne differenti. Ma se le canto sul palco non vuol dire che mi somiglino o che le ami in modo particolare. Amo la musica, la melodia, i ruoli adatti alla mia voce. Io sono anche un'attrice e devo essere capace di trasformarmi completamente senza che questo cambi il mio modo di essere».

C'è qualche new entry nel suo futuro?
«Avevo preparato il debutto in Abigaille nel Nabucco, ma per varie circostanze legate alla pandemia finora ho dovuto rinunciare. Tutto rimandato in estate all'Arena di Verona. Poi c'è Lisa in La dama di picche di ajkovskij».

E tornerà a Napoli?
«Lo spero! Adoro i napoletani, la città, i dintorni, il mare, il sole, il panorama del Vesuvio! Sui social faccio una grande pubblicità. E mi piacciono tanto le vostre pietanze! Il mio ristorante preferito è la Scialuppa al Borgo Marinai, ma si mangia benissimo dovunque».

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