Scavi di Pompei, spunta un affresco di Mercurio

Scavi di Pompei, spunta un affresco di Mercurio
di Carlo Avvisati
Giovedì 7 Novembre 2019, 10:23 - Ultimo agg. 18:38
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Sarà quel Mercurio con alette ai piedi e petaso, ovvero quel copricapo a larghe falde diffuso tra i viaggiatori dell'antica Grecia, posto sulla parete difronte all'ingresso della domus in cui qualche mese fa si trovò il bell'affresco di Leda e il Cigno, ad aprire il racconto che Massimo Osanna, il direttore generale del parco archeologico di Pompei, farà sui tesori rivelati dagli scavi della Regio V, alle 18 a «Geo & Geo», la trasmissione condotta su Raitre da Sveva Sagramola. Un soggetto, quel Mercurio alato, che si trova su un piedistallo, verosimilmente posizionato al centro di un giardino, di cui sino a oggi non si era ancora parlato nonostante le notizie del suo rinvenimento girassero tra gli studiosi già dalla primavera scorsa.

Un elemento interessante, l'affresco nella casa che si affaccia su via del Vesuvio, a pochi passi dal Vicolo delle Nozze d'Argento, perché trovandosi in asse con l'ingresso consentiva a chi passava sulla strada d'intuire l'agiatezza del suo proprietario. E anche perché il dio è raffigurato, per dare maggiore corpo alla prospettiva, con animali a lui sacri come galletti e una tartaruga, su una scala in pietra dove trova posto anche un vaso d'argento.
La domus, in cui gli archeologi hanno anche rinvenuto un bel quadretto di Narcisso che si specchia nell'acqua innamorato della sua stessa immagine, forse appartenne a un commerciante che voleva mostrare attraverso la bellezza delle decorazioni l'opulenza raggiunta. Come suggerisce quel Mercurio, protettore del commercio (e dei ladri) e messaggero degli dei. Tra le altre cose, nel corridoio d'ingresso gli ospiti che entravano erano accolti dall'immagine di un priapo itifallico raffigurato nell'atto di pesare i propri attributi, buon auspicio per commercio e affari, come stava a indicare anche il priapo all'ingresso della vicina casa dei Vettii, commercianti all'ingrosso di vini. La casa dista pochi metri da alcune delle domus più belle e ricche della città, una sorta di quartiere dei pompeiani più facoltosi.
 

 

La domus potrebbe essere aperta alle visite solo quansdo gli affreschi e le altre decorazioni - menadi e satiri, che sono rappresentate sulle pareti accanto al quadretto di Narcisso - saranno messe in sicurezza: sarà dunque necessario almeno un altro anno di lavoro perché l'area, oggetto di lavori di scavo nell'ambito del Grande Progetto Pompei, possa essere aperta al pubblico. Via Vesuvio, difatti è ancora sbarrata ai turisti, e la Casa degli Amorini dorati, il cui ingresso si trova su questa strada, una volta terminati i lavori di restauro, resterà interdetta alle visite. Ma se si riuscisse ad aprire il vicolo delle Nozze d'Argento il pesante impatto dei visitatori che per andare dal foro all'anfiteatro hanno solo quella direttrice, si ridurrebbe notevolmente. Tutto a beneficio della fragilità di Pompei.
Che rimane al centro dell'attenzione in mille modi: dall'apertura al Moesgaard museum ad Aarhus in Danimarca della mostra «Bound for disaster - Pompeii and Herculaneum», che presenta più di 250 reperti provenienti da sette musei e istituzioni culturali italiane, alla polemica di giornata. «Il ministro Franceschini dovrebbe chiedere dettagliate spiegazioni alla Francia sulla legittimità dell'acquisto in corso, da parte del Louvre, di una preziosa statua in bronzo di Apollo citarista proveniente, ma non si sa in che modo, dal territorio entro cui si trovano gli scavi archeologici di Pompei», sostiene Antonio Irlando, responsabile dell'Osservatorio patrimonio culturale riguardo la raccolta fondi annunciata dal museo parigino per l'acquisto dell'Apollo. Intanto, oggi Mercurio farà il suo debutto in tv.

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