Università Federico II di Napoli, un corso per manager pubblici: «Formiamo i talenti»

Università Federico II di Napoli, un corso per manager pubblici: «Formiamo i talenti»
di Valerio Esca
Mercoledì 28 Settembre 2022, 11:00
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Una scuola di management per formare amministratori pubblici. Se n'è discusso ieri alla Federico II, in occasione della presentazione della Spm, School of public management, nuova articolazione dell'Ateneo federiciano che si pone l'obiettivo di formare i manager della pubblica amministrazione. La giornata è stata cadenzata da due sessioni: una mattutina e una pomeridiana dove si è discusso dell'importanza dell'affiancamento del miglioramento delle competenze dei cosiddetti burocrati.

Al dibattito è intervenuta da remoto anche l'ex ministra della Giustizia, Paola Severino, presidente della Sna, Scuola nazionale dell'amministrazione: «Quando esattamente un anno fa sono stata nominata presidente della Sna, una delle prime esigenze che mi sono state segnalate dai presidenti delle Regioni, dai sindaci, dagli amministratori locali e, non da ultimo, dai rettori di tante Università che ho via via incontrato, era la necessità di investire sulla formazione del personale delle amministrazioni, offrendo corsi formativi di qualità ma soprattutto coordinati su tutto il territorio, grazie alla regia di un soggetto istituzionale quale la Sna».

L'impegno della Sna è pertanto quello di costruire e offrire ai manager pubblici una formazione di eccellenza costruita secondo i migliori modelli di lifelong learning: sviluppare al meglio le conoscenze e soprattutto le competenze e le capacità professionali per condurre l'amministrazione pubblica nella società del futuro. Una collaborazione con la nuova scuola delle Federico II può senz'altro portare dei frutti importanti nel prossimo futuro: «La sfida che oggi vogliamo affrontare - ribadisce l'ex Guardasigilli - partendo proprio da un rinnovato rapporto di collaborazione degli Atenei, è quella di rendere la Sna pienamente nazionale, nel senso di poter offrire la propria formazione anche al personale delle Regioni, delle Province e dei Comuni e in un futuro anche delle Università, grazie ai poli formativi territoriali e di farlo, con la collaborazione e all'interazione con tutti i soggetti del territorio, in primis proprio le Università con tutte le articolazioni da esse individuate come, ad esempio, School of public management che oggi (ieri per chi legge, ndr) viene presentata».

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Si deve puntare a una «Next generation pa»: una nuova classe di civile servant, orgogliosi del loro ruolo e motivati da un ambiente lavorativo che incentiva il merito, valorizza i talenti personali e promuove nuove forme di organizzazione. «La pubblica amministrazione - sottolinea la presidente dell'Sna - si trova perciò a un punto di svolta. La possibilità che il Pnrr funzioni come leva di rilancio del Paese si basa su due presupposti: da un lato, che la pa recuperi il divario che si è venuto a creare in termini di competenze, capitale umano e organizzazione del lavoro; dall'altro, che si sviluppi una modalità di intervento che apprenda e assimili in tempo reale da tutto quello che sta rapidamente cambiando in termini di società, demografia, economia, tecnologia e scenario internazionale». Al dibattito, aperto dal rettore della Federico II Matteo Lorito, è intervenuto anche il sindaco, che spiega: «La scuola di perfezionamento di management pubblico della Federico II è una grande risorsa. Abbiamo nelle amministrazioni la necessità di avere personale qualificato per gestire processi amministrativi sempre più complessi, perciò questa iniziativa è molto importante». Il rettore evidenzia: «Fare amministratori capaci è il primo obiettivo di questa scuola, in linea con gli standard europei, anche in vista della sfida del Pnrr». 

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