«Temo che l'autonomia differenziata vi darà molto lavoro». Lo ha detto il presidente della Giunta regionale della Campania, Vincenzo De Luca, rivolgendosi ai magistrati presenti, nel corso della cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario al Tribunale amministrativo regionale della Campania. Il governatore è tornato a parlare del rischio di «rottura dell'unità del Paese» perché non si può lasciare indietro quell'area del Paese - il Mezzogiorno - dove vive un terzo della popolazione.
«Siamo ad un punto limite - ha detto ancora De Luca - oltre il quale c'è la rottura dell'unità nazionale».
«Se il disegno di legge approvato e licenziato dal governo all'unanimità continua a parlare di residuo fiscale, cioè a prevedere la possibilità di trattenere i flussi fiscali che maturano in una regione dentro quella regione - ha proseguito De Luca - l'Italia è perduta. Nel conto consuntivo della Regione Lombardia del 2021 si registra un residuo attivo di 12 miliardi di euro, il 70% di questo deriva dalla sanità. Non aggiungo altro. Il pericolo vero e mortale è di ritrovarci da qui a pochi mesi con Regioni autorizzate ad approvare contratti integrativi regionali per la sanità e per la scuola. A questo punto l'Italia non è più l'Italia e l'unità di questo paese è perduta. Poi possiamo parlare anche 100 volte di nazione ogni volta che apriamo bocca, ma la nazione non ci sarà più».
Infine una chiosa di politica estera. «Sul piano generale incontriamo a volte notizie tristi. Il più triste è un uomo di nome Stoltenberg, che si trova casualmente a fare il segretario generale della Nato». «Stoltenberg - ha spiegato De Luca - ha detto che dobbiamo produrre più munizioni, armi, cannoni. Queste sue dichiarazioni confermano l'urgenza di affidare Stoltenberg ai servizi sociali. Noi pensiamo a cultura, arte e umanità qui e pensiamo alla pace in altri scenari d'Europa».