Autonomia differenziata, sulla scuola è scontro De Luca-Salvini

Il governatore attacca e il ministro risponde: botta e risposta da Napoli a Milano

Matteo Salvini e Vincenzo De Luca fianco a fianco
Matteo Salvini e Vincenzo De Luca fianco a fianco
di Adolfo Pappalardo
Giovedì 9 Febbraio 2023, 23:45 - Ultimo agg. 11 Febbraio, 09:03
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«Abbiamo aperto una battaglia nazionale per la scuola italiana e particolarmente per la scuola del Sud». E, aggiunge: «Dobbiamo mettere da parte le bandiere di partito per fare una lotta unitaria». A parlare è il governatore della Campania Vincenzo De Luca e incalza in particolare contro la riforma della scuola (dopo avere già annunciato ricorso alla Consulta nei giorni scorsi), battaglia che fa il paio contro il progetto di Autonomia differenziata del ministro leghista Roberto Calderoli. L’occasione è la seduta consiglio regionale della Campania che approva a larga maggioranza (compreso l’opposizione grillina) la risoluzione sulle politiche per l’istruzione che impegna il presidente De Luca a contrastare in ogni sede amministrativa e istituzionale le decisioni assunte dal governo nell’ultima legge di bilancio in materia di dimensionamento scolastico. 

«Abbiamo aperto una battaglia nazionale per la scuola italiana e particolarmente per la scuola del Sud», spiega De Luca nel corso del suo intervento nella seduta monotematica del consiglio la risoluzione sulle «politiche per l’istruzione ed il contrasto alla dispersione scolastica ed alla povertà educativa (su proposta della consigliera democrat Bruna Fiola). 

«Noi ci sentiamo impegnati a considerare prioritario il tema della scuola per le giovani generazioni.

La Regione, soprattutto nei quartieri a rischio, sostiene economicamente le scuole e le famiglie. Oggi il governo sta facendo - incalza De Luca - una scelta diversa, ovvero quella di avere rapporto diretto con gli istituti e le scuole, centralizzando ogni scelta anche relativa alla attuazione del Pnrr, tenendo ai margini le Regioni. Contro il dimensionamento scolastico, abbiamo intrapreso una battaglia fondamentale per mantenere sul territorio questi fondamentali presidi educativi, per evitare le cosiddette classi-pollaio, per avere più docenti di sostegno, per contrastare la povertà educativa». Passaggi chiari e netti sulla scuola, ma che prendono di mira l’Autonomia differenziata cara alla Lega. E, infatti, subito dopo, aggiunge: «Ci batteremo contro ogni ipotesi di regionalizzazione dei contratti per la scuola e per la sanità che sarebbero devastanti in modo definitivo per l’unità d’Italia e per il Sud. E se si abbandona il Sud, che rappresenta un terzo dell’Italia, non muore solo il Sud ma anche l’Italia». 

Per De Luca «se passa il concetto di dare duemila euro in più ai docenti, la nostra terra sarà nell’abbandono. Per questo - conclude - ho anche illustrato questo concetto ai miei colleghi del Nord. E sono pronto a lavorare insieme con chiunque voglia fare la battaglia della difesa della scuola pubblica e per la rinascita del Sud». E proprio sui posti vacanti nella sanità campana, ieri il consiglio approva una mozione per bandire concorsi ad hoc e colmare i posti nei presidi sanitari delle aree interne. I più colpiti dalla mancanza di camici bianchi. 

In mezzo De Luca tiene a sottolineare che non c’entrano i partiti. Il suo compreso. E infatti rimarca, sempre nell’intervento in consiglio, come «in questo momento io sono un osservatore esterno, un contemplatore politico di questo circo equestre». Parole che qualcuno interpreta all’inizio come un riferimento ai veleni sul congresso Pd o sugli attacchi contro di lui da parte del ministro Matteo Salvini. Poi però sembra virare sulle polemiche del passato contro i ministri della sua parte politica. «Vi risulta che l’attuale presidente della Regione Campania si sia autocensurato quando c’era un ministro... non voglio dire della sua parte politica, perché in questo momento sono - avverte - un osservatore esterno, un contemplatore politico di questo è un circo equestre, però voi siete più caritatevoli e avete più pazienza di me». 

Poi a margine, prima di andare via De Luca evita taccuini e telecamere che gli domandano proprio del caos tessere Pd e dell’ultimo attacco del ministro Salvini durante una diretta su Canale5 di una mezz’ora prima. Attacco proprio all’autonomia differenziata che Salvini, ovviamente, difende a spada tratta. «L’autonomia premia chi spende meno e spende meglio. Gli avversari dell’autonomia sono quelli che non sono capaci di fare il loro mestiere. E se in Regione Campania c’è caos nei pronto soccorso, c’è caos rifiuti, c’è caos nel trasporto pubblico, evidentemente non è colpa di Salvini o di chi è a casa, ma c’è qualcuno che governa la Campania che non sa fare il suo mestiere». E sulla stessa linea, poco dopo, intervengono i leghisti campani come il parlamentare Gianpiero Zinzi e il capogruppo Severino Nappi

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A rispondere al ministro Salvini è però il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi: «Questo progetto non piace a tanti, evidentemente è una categoria molto ampia...», replica il primo cittadino a Salvini che ha definito di fatto «incapaci» gli avversari della riforma per l’autonomia differenziata. «Sono convinto che bisogna riflettere molto su questo progetto - aggiunge Manfredi - e sono convinto che sia il governo che il Parlamento lo faranno insieme a tutte le forze politiche e alle istituzioni economiche del Paese, perché noi dobbiamo lavorare per il bene dell’Italia. Indipendentemente dagli interessi di parte, dobbiamo mettere al centro gli interessi del Paese».

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