Antonio Tajani a Napoli: «Il Mezzogiorno locomotiva del Paese»

Antonio Tajani a Napoli: «Il Mezzogiorno locomotiva del Paese»
di Valerio Esca
Sabato 24 Settembre 2022, 08:00 - Ultimo agg. 19:05
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Gli industriali e i costruttori napoletani strizzano l'occhio ad Antonio Tajani. Il vicepresidente e coordinatore nazionale di Forza Italia ha incontrato ieri mattina gli imprenditori nella sede dell'Unione industriali a palazzo Partanna, prima di fare visita all'Ance Napoli, e da più parti sono arrivate parole di apprezzamento per il «suo stile di fare politica» e per il rapporto con Confindustria, anche a livello locale. A sottolinearlo in apertura il presidente Costanzo Jannotti Pecci, a ribadirlo durante il dibattito l'ex presidente di Confindustria Antonio D'Amato. Poi si va sui temi: centralità del Mezzogiorno, Pnrr, politica industriale, reddito di cittadinanza e autonomia differenziata. Tajani, accompagnato dal coordinatore cittadino Fulvio Martusciello e dall'ex governatore Stefano Caldoro, chiarisce subito: «Per noi il Sud rappresenta un'opportunità per il Paese, per questo ho scelto di candidarmi in Campania. Dobbiamo trasformare il Meridione in una locomotiva dell'Italia, non deve essere l'ultimo vagone di un convoglio trainato dal Nord».

«Bisogna investire più soldi del Pnrr aggiunge Tajani -, realizzare infrastrutture, rendere più competitivo il territorio.

Siamo per realizzare il Ponte sullo Stretto, per far arrivare l'Alta velocità in tutto il Meridione. C'è un problema di lavoro, ecco perché bisogna aiutare il Sud a favorire, attraverso le infrastrutture, la competitività di tutte le imprese. Poi naturalmente al Sud c'è da risolvere un altro problema fondamentale, che è quello della sanità, basta con le liste d'attesa vergognose e guardiamo quello che succede qui in Campania, bisogna lavorare per realizzare un vero sistema di medicina di prossimità che permetta di tutelare la salute degli italiani senza affollare gli ospedali». Nel suo intervento introduttivo il padrone di casa Jannotti Pecci ha sottoposto a Tajani diversi temi contenuti nel documento redatto dall'Unione e sottoposto ai big dei diversi partiti, che nel corso dei giorni si sono affacciati a Palazzo Partanna per un confronto. Tra questi il reddito di cittadinanza e l'autonomia differenziata. «Si può e si deve aiutare chi è in difficoltà dice Tajani sul reddito -, noi l'abbiamo detto sempre: non siamo contro il reddito di cittadinanza, diciamo solo che non bisogna dare il reddito a chi non ne ha diritto. Ci sono dei ricchi che lo prendono e che lo tolgono a chi ne ha veramente bisogno». Sull'autonomia: «L'autonomia differenziata può essere una cosa positiva ma dev'essere scritta in maniera da non penalizzare alcuna regione d'Italia: non può essere un'autonomia a vantaggio del Nord e a danno del Centro-Sud». 

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D'Amato ha ribadito: «In questa campagna elettorale si è parlato molto di Europa, ma non di quale Europa costruire. Il green deal è un libro bianco della deindustrializzazione dell'Europa. Il vero motore del Paese è qui, al Sud, e bisogna attrarre cervelli e investimenti. Per farlo bisogna rimettere il Mezzogiorno al centro». Tajani ha così rimarcato che «la lotta al cambiamento climatico ha sbilanciato la politica europea verso una formula non filo industriale. Si deve combinare matrimonio tra industria e ambiente ma non deve essere un amore criminale». A margine del convegno anche un passaggio su un tema di politica internazionale: «Non c'è alcuna possibilità di dibattito con la Federazione Russa: ha invaso l'Ucraina, la condanna è netta». Tajani ha fatto poi visita all'Ance Napoli ricordando l'importanza del superbonus 110%: «È stato uno strumento utile per rilanciare l'economia ma in prospettiva si può portare, per sostenere un comparto così importante che trascina altri comparti, all'80%»; e annunciando che «il nuovo codice appalti non si scriverà con organi giurisdizionali ma lo farà il nuovo parlamento». Tajani ha incontrato poi alcuni rappresentanti sindacali, prima di chiudere in serata a Santa Maria di Castellabate: «Abbiamo deciso di chiudere qui questa campagna elettorale, perché questo posto è diventato il simbolo del Sud che supera gli stereotipi e i luoghi comuni». 

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