Il vecchio leone ruggisce in una Sala dei Baroni glaciale: è qui che Antonio Bassolino assesta l'affondo verso il Consiglio comunale e non solo. «Mi è chiaro di un conformismo - dice Bassolino - dei principali centri del potere napoletano, però questo conformismo mi permetto di dirlo al sindaco e alla giunta: non fa bene alla città e non fa bene al sindaco e all'amministrazione. È sempre importante che ci sia uno spirito critico». È la fine di un intervento molto accorato che è durato poco più di 10 minuti e la domanda è: con chi ce l'ha l'ex sindaco? Di certo con il suo mondo la politica e con le forze politiche in Aula - e tra queste c'è anche il Pd - quanto ai «centri del potere napoletano» si intravede un j'accuse che andrebbe dal mondo dell'informazione fino a quello di tutte le categorie sociali. Giusto? Sbagliato? Per farsi un'idea bisogna seguire parola dopo parola quello che dice Bassolino. Che rileva con «disagio come a tre mesi di distanza dalle elezioni le dieci Municipalità non hanno ancora il loro esecutivo». E il rinvio delle elezioni per il rinnovo del consiglio della Città metropolitana - «una scelta sbagliata così non va» dice - che l'ex sindaco mette in relazione al blocco delle Municipalità per lui «è questione di equilibri politici che mancano tra le 13 forze della maggioranza» che sostengono il sindaco Gaetano Manfredi. «Così non va - ripete - le Istituzioni vengono prima e su tutte le forze politiche». Va ricordato che Bassolino fu molto contrariato quando le elezioni comunali furono spostate di cinque mesi, ovvero da maggio a ottobre «causa pandemia». Non fu certo per lui un vantaggio il rinvio, questo il suo pensiero, che esplicitò in diverse interviste. La coalizione di centrosinistra allargata al M5S non aveva ancora un candidato, Manfredi non aveva sciolto la riserva. L'ex sindaco pone un'altra riflessione e chiede «una seduta monotematica sul tema dell'infiltrazione della camorra, allarme arrivato dalle più alte autorità giudiziarie. Per vedere quello che possiamo fare noi contro la camorra assieme a tutti quanti». E ancora: «L'allarme deriva dalle importanti risorse che ci arriveranno perché non diventino un terreno per i clan della camorra. Poiché la camorra si muove su tanti terreni, la battaglia contro i clan deve avvenire su tutti i piani e il nostro contributo deve esprimersi su questo fronte della mobilitazione istituzionale e civile».
Per l'ex sindaco lo stallo della politica che coincide con quello delle Istituzioni è pericoloso: «Una cosa essenziale - dice Bassolino - e che tocca a noi e non ad altri, è far funzionare bene le Istituzioni.