Comunali a Napoli, gli outsider del centrosinistra: «Noi restiamo in corsa nonostante Manfredi»

Comunali a Napoli, gli outsider del centrosinistra: «Noi restiamo in corsa nonostante Manfredi»
di Valerio Esca
Venerdì 28 Maggio 2021, 07:00 - Ultimo agg. 18:57
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Gaetano Manfredi ha detto sì. Un sì che pesa, soprattutto nel perimetro del centrosinistra dove si stanno già muovendo tre candidati: l'ex sindaco Antonio Bassolino, l'ex assessore alle Politiche sociali e leader di Gesco Sergio D'Angelo e Alessandra Clemente, attuale assessore ai Giovani, candidata di bandiera del sindaco uscente. Adesso cosa faranno? Un passo di lato, cercheranno di trovare un'intesa, o andrà avanti ognuno per la propria strada? Per il momento sembra che l'opzione di ritirare la candidatura nessuno voglia prenderla in considerazione. 

A partire da Antonio Bassolino, che preferisce non intervenire, anche se dal suo entourage confermano «che non cambierà nulla».

E continua la sua campagna elettorale nei quartieri di Napoli. Ieri è anche intervenuto a radio Crc: «Molti dirigenti del Pd, il partito che ho contribuito a fondare, non mi hanno dato fiducia. Non hanno neanche voluto e saputo gioire per me - ha aggiunto -. Ce l'ho fatta da solo, assoluzione dopo assoluzione. Le persone sanno che so fare il sindaco. Oggi giro quartiere per quartiere. Tra poco sarò ad Agnano, ieri sono stato al Vomero, ma sono stato a Ponticelli, a San Giovanni. Andrò via per via. E parlerò con i cittadini, ascolterò e andremo avanti tutti insieme». Sulla candidatura del pm Catello Maresca, Bassolino evidenzia: «Con Maresca ci confronteremo in campagna elettorale. Sottolineo solo - ha lamentato Bassolino - che prima o poi, il parlamento dovrà affrontare un tema generale che riguarda tanti casi. Penso che non sia giusto che la persona x o y si possa candidare, nella città o nella circoscrizione dove si esercitano delicate funzioni, e parlo in generale. Con Maresca, ripeto, ci confronteremo presto». 

Sergio D'Angelo, che questa mattina inaugurerà il suo comitato elettorale, anche se preferisce chiamarli «hub, per aggregare e accelerare le incredibili potenzialità del territorio di Napoli», alle 12, a via Ponte di Tappia 21, va dritto come un treno: «La disponibilità data dal professor Manfredi - spiega D'Angelo - chiarisce il quadro dell'offerta politica per il governo cittadino ma noi continuiamo il nostro percorso, che si caratterizza per la sua solida base civica e per le idee chiare sul come imporre nelle agende dell'Unione Europea, del governo nazionale e della regione Campania, il tema della città di Napoli e dell'intera area metropolitana». «In un periodo di difficoltà come quello vissuto da Napoli - rimarca il leader di Gesco -, è necessario compiere un gesto di responsabile coraggio, al di là di ciò che i partiti sono riusciti a fare fino ad ora. Noi tutti siamo alle prese con una città che non funziona e con un Comune sull'orlo del baratro finanziario: adesso occorre avere coraggio, determinazione e capacità di mobilitare le energie migliori». 

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L'unica donna a essere candidata resta Alessandra Clemente che sottolinea: «Se Manfredi ha cambiato idea vuol dire che, finalmente, anche a Roma hanno capito che quello di Napoli è un debito ingiusto, non prodotto in questi anni, ma storico e odioso. Viene da stagioni politiche da rigenerare, che abbiamo combattuto e che dobbiamo puntare a non ripetere: debiti di commissari di governo, da quello dell'emergenza terremoto ai rifiuti. Bene. Questo non vale per un candidato, ma per le donne e gli uomini della città. Di sicuro Conte ribadisce Clemente - sarebbe stato più incisivo come presidente del Consiglio ad occuparsene e sul piano istituzionale l'avrei riconosciuto. Di sicuro le stesse persone che oggi chiedono un Patto per Napoli, con forza, avrebbero avuto tutta la possibilità di attuarlo con il governo di cui hanno fatto parte». L'assessore del Comune non sembra intenzionata a fare dietrofront: «Io sono in campo - dice - Orgogliosa della coerenza di tante battaglie come quella sul debito. Per di più orgogliosa di un'altra cosa, quella di essere l'unica candidata donna». 

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